Pensione di reversibilità anche ai figli e agli ex: che cosa cambia

Anche l'Inps ora apre ai separati con addebito e riesamina le istanze respinte. Chi è divorziato ha diritto al contributo solo se era beneficiario dell'assegno

(Fonte immagine: Pexels) 
Economia
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Pensione di reversibilità, si estende la platea dei beneficiari: ecco che cosa cambia 

Pensione di reversibilità e beneficiari: l’assegno ora estende la sua platea con importanti novità. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto la pensione di reversibilità consiste in una percentuale della pensione maturata dal titolare che, dopo la sua morte, continua a essere erogata ad alcuni soggetti. Tradizionalmente o mogli o vedove.

Ma ora qualcosa sta per cambiare. L’ultima sentenza della Corte costituzionale (88/2022) amplia infatti il diritto, a certe condizioni, a separati, divorziati, superstiti di unioni civili, figli e nipoti. Ma come viene spartita la quota quando ci sono più persone che potrebbero usufruire della pensione di reversibilità? Ecco qui un quadro che aiuta a fare chiarezza.

Pensione di reversibilità per coniugi, separati e divorziati: come funziona 

Solitamente, come detto in precedenza, può usufruire della pensione di reversibilità il coniuge diretto che, se unico beneficiario, riuscirà a incassare fino al 60% dell'importo. Situazione diversa invece per chi sfora certi limiti di reddito: il qual cosa la quota verrà progressivamente tagliata. Ma per separati o divorziati come funziona?

Nel primo caso, spiega nel dettaglio Il Sole 24 Ore, "la circolare Inps 19/2022 ha riconosciuto il trattamento anche in favore del separato con addebito e senza diritto agli alimenti. Del resto, la legge 903/1965 non esige quale requisito quello di essere a carico del titolare alla data della morte ma solo il matrimonio con il defunto". 

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Nel secondo caso invece, l'ex consorte, continua il quotidiano economico, "conserva il diritto alla reversibilità (articolo 9, legge 898/1970) se non si sia risposato, se il rapporto assicurativo del defunto preceda la fine del matrimonio e se sia titolare di un assegno divorzile già sancito dal giudice con la pronuncia dello scioglimento del matrimonio o con la revisione delle disposizioni relative all’importo e alle modalità dei contributi da corrispondere. Non basta, quindi, dimostrare di essere nelle condizioni per ottenerlo, né di aver ricevuto regolari elargizioni economiche dal coniuge in vita". 

(Segue pensione di reversibilità figli...)

Pensione di reversibilità per altri beneficiari: figli naturali, riconosciuti dichiarati o adottivi 

Ma non solo agli "ex", la pensione di reversibilità potrà essere fruita anche dai figli, siano essi "legittimi, naturali, riconosciuti, dichiarati o adottivi, minori, inabili al lavoro, maggiorenni fino a 21 anni se studenti o iscritti a corsi professionali e 26 se universitari, o in pari condizioni i nipoti, anche non conviventi con il defunto, e anche maggiorenni se orfani inabili al lavoro, purché a carico". Nel caso in cui manchessero coniugi o figli, "l’assegno spetterà ai genitori a carico over 65 privi di pensione e ai fratelli celibi e alle sorelle nubili a carico, inabili al lavoro e sprovvisti di pensione", rimarca Il Sole 24 ore

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