Pensioni anticipate in discesa libera (-23%): le donne prendono un terzo in meno degli uomini
Aumenta la disparità di genere negli assegni (+2,87% rispetto allo stesso periodo del 2024)
Pensioni anticipate, i dati del primo trimestre 2025: nel settore privato il calo è del 19%, nel pubblico del 33,8%
Le pensioni anticipate continuano a calare dopo la stretta introdotta negli ultimi anni sulla possibilità di uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni.
Secondo il monitoraggio sui flussi di pensionamento appena pubblicato dall'Inps le pensioni anticipate con decorrenza tra gennaio e marzo sono state 54.094, in calo del 23,09% rispetto a quelle liquidate nello stesso periodo del 2024 (70.334). Tra i dipendenti del settore privato le pensioni anticipate nel trimestre sono state 26.683 con un calo del 19,43% mentre tra i dipendenti pubblici sono state 8.014 con un calo del 33,85%.
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Nel monitoraggio sui flussi di pensionamento l'Inps segnala che nel complesso le pensioni con decorrenza nel primo trimestre sono state 194.582 con un importo medio di 1.237 euro. Tra le varie gestioni ci sono ampie differenze con quella dei dipendenti pubblici che conta 16.791 pensioni liquidate per 2.172 euro medi (con punte di 2.730 euro medi per quelle di vecchiaia) e quella dei parasubordinati con 10.775 assegni e 320 euro medi.
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Per i dipendenti del settore privato si segnalano 83.260 assegni per 1.432 euro medi (con punta di 2.228 euro per le anticipate). Per gli autonomi compresi i parasubordinati le uscite sono state 57.345 con 879 euro medi (punta di 1.409 medi per le anticipate, tipologia che non c'è per i parasubordinati, dato che la gestione è stata introdotta da meno di 30 anni).
Pensioni, cresce il divario negli importi tra uomini e donne
Cresce però il divario tra gli assegni degli uomini, pari in media a 1.486 euro, in aumento dai 1.457 dell'intero 2024, e quelli delle donne che raggiungono i 1.011 euro, in calo sui 1.033 medi del 2024. In media le donne percepiscono il 31,97% in meno (era il 29,1% nel 2024). Il dato è sui singoli assegni e non sull'intero reddito da pensione che può comprendere più trattamenti.