Pensioni e denatalità, un fondo speciale per accantonare parte del Pil
In 30 anni potremmo ricavare una somma di circa 5.000 miliardi ottenendo un patrimonio che dovrebbe soddisfare le esigenze dei pensionati
Pensioni e denatalità, un fondo speciale per accantonare parte del Pil
Il Ministro Giorgetti, e non solo lui, è preoccupato per i conti pubblici ed in particolare per il futuro pensionistico dei nostri giovani. E' interessante sapere che si sta guardando ad un futuro che non dà molte prospettive ai nostri figli, ma come in tutte le cose si sa che i problemi esistono, ma nessuno ha la voglia o la capacità di risolverli. L'allarme per le pensioni non è di ieri, risale agli inizi degli anni '80 mi ricordo gli articoli del giornalista Nino Morelli (che scriveva per Capital) oppure del Mondo Economico del 31 marzo 1985 che intitolava “UN PENSIONATO PER UNO ...” che lavora e non erano previsioni da maghi, ma avendo voluto che l'INPS si occupasse di tutto dalla cassa integrazione, alla disoccupazione temporanea ecc. per poi fagocitare tutte le casse di previdenza attive e passive, quella degli artigiani, dei commercianti, dei medici e quant'altro.
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Di chi è la colpa? Verrebbe spontaneo dire di tutti e di nessuno, ma questa volta un nome ed un cognome ce l'hanno in primis i Sindacati Italiani che si sono arrogati la Presidenza per decenni (tra l'altro sono quelli che hanno mandato in pensione con il minimo contributivo di 14 anni e sei mesi le donne e per gli altri dipendenti pubblici 20 anni. Questo malcostume è durato dal 1973 al 1992 ed ha coinvolto 400.000 persone).
Quanto è costato? Gli altri sono tutti i Governi ed i Ministri che hanno chiuso gli occhi perché faceva “elettorato”. Oggi piangiamo per questi errori, ma come dice il saggio proverbio: “non si piange sul latte versato”. Allora, che fare? Forse una soluzione c'è, ma deve essere presa con coscienza. A mio parere sarebbe sufficiente e partendo da subito accantonare in un “fondo speciale” una percentuale del PIL, dall'1 al 2%, che potenzialmente potrebbe avere un rendimento medio annuo del 1,5% ed in 30 anni potremmo ricavarne una somma di circa 5.000 miliardi che si aggiungerebbero ai versamenti ordinari ottenendo un patrimonio che dovrebbe soddisfare le esigenze della popolazione dei pensionati. Poi se a questo aggiungiamo anche le pensioni integrative, che dovrebbero apportare un ulteriore beneficio al vivere quotidiano, possiamo osservare che avremmo raggiunto un obiettivo che sembrava irraggiungibile. Tutto ciò al netto delle nascite.
Chiudo dicendo che se questo “fondo pensionistico speciale” e straordinario (che è pari a due volte e mezzo il debito pubblico) viene gestito solo per questa finalità allora i vari Giorgetti & C. potranno dire di avere fatto una cosa interessante per gli anziani del domani e senza avere messo le mani in tasca a nessuno e dormine fra due cuscini. Basta poco che ce vò?