Pensioni, ecco tutto quello che mina gli assegni futuri. Parola di Tridico

Bassi salari, lavori precari, intermittenti, part-time. Poi basso tasso di occupazione e piaga del lavoro nero: perché è necessario risolverli per le pensioni

Economia
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Pensioni, la necessità della sostenibilità finanziaria

Nelle pensioni, "il sistema contributivo è il modello vigente" e "all'interno del sistema contributivo bisogna trovare le soluzioni di flessibilità". L’imperativo ad Agorà Extra su Rai Tre arriva dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, secondo “cui bisogna coniugare flessibilità con sostenibilità finanziaria". 

Pensioni, la frenata dei salari

Tridico infatti ha avvertito poi che la frenata dei salari ha un "notevole impatto sulle pensioni del futuro, perché siamo nel sistema contributivo". “Al netto di correzioni da parte dello Stato, gli assegni non potranno che essere bassi. E se lo Stato dovrà finanziare in futuro incrementi di pensioni al minimo, vuol dire che oggi di fatto sta sostenendo i bassi salari".

Pensioni, i lavori precari, intermittenti e part time e il basso tasso di occupazione

E anche i lavori precari, intermittenti e part time contribuiscono poco alla stabilità del sistema pensionistico, così come risulta "troppo basso anche il tasso di occupazione della popolazione italiana", pari al 59%. "Dopo tante riforme del mercato del lavoro - ha proseguito Tridico - fa specie avere solo 23 milioni di lavoratori su una popolazione di 60".

(Segue: la piaga del lavoro nero e bonus contributi ai giovani, ecco come salirà l'assegno)

Pensioni, la piaga del lavoro nero

Significa che "quelle riforme non hanno centrato l’obiettivo. Certo, abbiamo anche circa 3,5 milioni di lavoratori irregolari o a nero, ma questo non è un attenuante ma un aggravante, perché le pensioni si reggono sulla contribuzione, e nel caso del lavoro nero quella contribuzione manca".

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