Pensioni, a 58 anni uscita dal lavoro uomini e donne: svolta governo Meloni

Pensioni, 58 anni uomo e donna, quota 103 o quota 104, quota 41 e.... Le news sulla riforma

(foto Lapresse)
Economia

Pensioni, Opzione Uomo con Opzione Donna grazie al governo Meloni? Riforma news

Pensione anticipata a 58 anni grazie alla nuova Opzione uomo 2023? E' delle ipotesi al vaglio del Governo Meloni contro il ritorno alla alla Legge Fornero che porta allo scalone dei 67 anni (pensione di vecchiaia, che aumenterà progressivamente se aumenta la speranza di vita) con anzianità contributiva di almeno 20 anni. Opzione uomo sulla scia di Opzione Donna (che esiste da anni) dare invece la possibilità di uscire dal mondo del lavoro a 58 o a 59 anni rinunciando perà a parte della pensione che andrebbe calcolata con il sistema contributivo, ossia solo in base ai contributi effettivamente versati fino a quegli anni. La riduzione sull’assegno andrebbe dal 13 al 30% circa. Va ricordato che Opzione donna (in scadenza ma verso la proroga) permette di andare in pensione con 35 anni di contributi e 58 anni di età (se lavoratrici dipendenti) o 59 anni di età (se lavoratrici autonome).

Pensioni, Opzione Uomo e Quota 41: i nodi del governo Meloni

Opzione Uomo è una possibilità in vista del 2023 o di una riforma pensioni di più ampio respiro in ottica 2024. Non dimentichiamo che resta sul tavolo anche la misura tanto cara alla Lega di Salvini che vorrebbe introdurre quota 41 per tutti: ossia pensione a qualsiasi età anagrafica con 41 anni di contributi. Attualmente vige l'ordinaria pensione anticipata, ossia il pensionamento, a prescindere dall’età, con 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini) oppure 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne).

Pensioni, quota 102 diventa quota 103 o 104?

Il governo Meloni dovrebbe rinnovare quota 102 pensioni (che prese l'eredità di quota 100 introdotta dal governo giallorosso), forse limandola in Quota 103 (41 anni di contributi e 62 anni di età o 42 anni di contributi e 61 anni di età) o Quota 104 (41 anni di contributi e 63 anni di età anagrafica). Verso la conferma anche l'Ape social (per alcune categorie di lavoratori svantaggiati) che permette di andare in pensione con 63 anni di età e 30 anni di contributi oppure 36 a seconda dei casi.

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