Pichetto: "Vogliamo price cap a 160 euro per Mw/h, stiamo lavorando"

Il ministro dell'Energia: "Il gruppo di 15 Paesi che sostiene il price cap è unito"

Economia

Gas, Pichetto Fratin: "Price cap a 160 euro per Mw/h"

"La richiesta fatta essenzialmente da Italia e Grecia è 160 euro, naturalmente si tratta di trovare un punto di convergenza e stabilire l'entità dello spread. Si ragiona su un termine di giorni molto più corto, 5 giorni e uno spread che si aggira su 30-40 euro". Lo ha affermato il ministro Gilberto Pichetto Fratin nel corso dell'audizione sulle linee Programmatiche del suo Dicastero in riferimento alle trattative sul tetto al prezzo del gas.

Il ministro ha spiegato che il price cap scatterebbe quindi "quando lo sbalzo di prezzo è superiore ai 30-40 euro per più di 5 giorni. Non so se martedì riusciremo a  raggiungere l'accordo sul price cap ma ci stiamo lavorando, è in continua evoluzione". Pichetto ha ricordato che il gruppo di 15 Paesi che sostiene il price cap è "unito" e si sta ragionando sulla proposta avanzata dalla Commissione europea che da un tetto di 275 euro al megawattora è passata a 220 euro al megawattora. Il ministro ha spiegato che la proposta della Commissione europea sarà discussa nel nuovo Consiglio Ue straordinario convocato il 13 dicembre. L'interlocuzione, ha concluso Pichetto Fratin, "va avanti con tutti, anche con il fronte dei Paesi frugali".

Mattarella: "La ridefinizione del prezzo del gas sia realistica"

Nel corso dell'incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, si apprende, è stato ribadito il sostegno all'Ucraina a tutti i livelli, da quello economico-finanziario a quello militare, a quello umanitario. Il capo dello Stato e il ministro degli Esteri hanno anche sottolineato l'impegno sul piano della protezione civile.

Dopo aver preso atto del tetto al petrolio russo, stabilito dalla Ue nei giorni scorsi, Mattarella si è detto preoccupato delle ricadute negative per famiglie e imprese in Italia a causa dell’alto prezzo del gas e ha auspicato una ridefinizione del tetto che sia “realistica ed efficace”. La presidente von der Leyen ha sottolineato l’importanza, tenuto conto del diverso mix energetico dei diversi stati membri, di poter disporre di un meccanismo suscettibile di poter mandare un messaggio univoco all’esterno con positivi effetti sui mercati.

Tra Mattarella e von der Leyen si è concordato sull’importanza di dare pieno impulso alla prospettiva d’ingresso nell’Unione Europea dei paesi dei Balcani Occidentali. A questo proposito la presidente della commissione Ue ha ricordato che il prossimo 15 dicembre ci sarà la riunione concordata per decidere lo status di candidato della Bosnia Erzegovina.

Von Der Leyen: "Grazie all'Italia per aver insistito per il price cap"

"L'Italia è uno dei Paesi più colpiti dal ricatto del gas della Russia. Putin ha ridotto dell'80% le sue esportazioni di gasdotto verso l'Europa, nel giro di 8 mesi. Ma siamo riusciti a compensare. E l'Italia è un esempio perfetto". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso all'Università Bocconi. "Prima importavate il 40% del tuo gas dalla Russia, e ora quella quota è scesa a circa il 10% grazie ad uno sforzo imponente per diversificare la vostra offerta. Gli stoccaggi europei sono stati riempiti del 96% all'inizio di novembre. Ciò significa che siamo al sicuro per questo inverno.
E parallelamente, abbiamo lavorato su una serie di misure per abbassare i prezzi", ha aggiunto. 

"E abbiamo proposto un meccanismo di correzione del mercato, il cosiddetto price cap. L'Italia lo ha chiesto fin dall'inizio. Grazie per averlo fatto. Eviterà aumenti eccessivi dei prezzi, tagli manipolativi e speculazioni e gli Stati membri stanno ora discutendo su come adattarlo a tutta l'Europa", ha aggiunto. 

Gas: partnership Usa-Gb,9-10 mld metri cubi a Londra nel 2023 

Stati Uniti e Regno Unito hanno annunciato una nuova partnership energetica transatlantica. L'accordo, come si legge nella dichiarazione congiunta del presidente americano Joe Biden e del premier britannico Rishi Sunak, prevede l'impegno della Casa Bianca a "cercare di esportare almeno 9-10 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) nel corso del prossimo anno attraverso i terminali del Regno Unito" e comprende sia il gas destinato al consumo britannico sia quello che potrebbe essere riesportato in Europa continentale attraverso un gasdotto. Le compagnie di gas statunitensi saranno quindi sollecitate ad aumentare le loro esportazioni verso l'Europa attraverso il Regno Unito

Il Regno Unito ha tre terminali di Gnl - due a Milford Haven, in Galles, e uno a Medway, nel Kent - ed è diventato un importante hub per le forniture di Gnl all'Europa dagli Stati Uniti. La nuova partnership sarà coordinata da un "gruppo d'azione congiunto" composto da alti funzionari della Casa Bianca e del governo britannico, ha dichiarato Downing Street, e il primo incontro virtuale si terrà giovedì.

"Questa partnership ridurrà i prezzi per i consumatori britannici e contribuirà a porre fine alla dipendenza dell'Europa dall'energia russa una volta per tutte", ha dichiarato Sunak. "Insieme, Regno Unito e Stati Uniti garantiranno che il prezzo globale dell'energia e la sicurezza del nostro approvvigionamento nazionale non possano mai più essere manipolati dai capricci di un regime in crisi. Abbiamo le risorse naturali, l'industria e il pensiero innovativo di cui abbiamo bisogno per creare un sistema migliore e più libero e accelerare la transizione energetica pulita".

Le due parti "identificheranno e risolveranno in modo proattivo qualsiasi problema affrontato dagli esportatori e dagli importatori", ha dichiarato Downing Street, aggiungendo: "Cercheremo di individuare le opportunità per sostenere i contratti commerciali che aumentano la sicurezza degli approvvigionamenti".

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