Pil Usa, nel 2021 crescita del 5,7% ma è sotto le attese: Wall Street nervosa
L'economia degli Stati Uniti è cresciuta in modo robusto nel quarto trimestre ma ha rallentato il passo per l'impatto dei contagi Covid
Inflazione, gli economisti si aspettavano che il dato sarebbe stato rivisto al 7,1%
Gli Stati Uniti crescono, ma non abbastanza: oltre al Covid, a pagare nelle scenario interno, anche i problemi legati alle catene di approvvigionamento bloccate e l'impennata dell'inflazione. Nel quarto trimestre il Pil ha accelerato al 6,9% su base annua, in calo di un decimo di punto percentuale rispetto alla stima precedente, e al 2,3% rispetto al trimestre precedente, sei decimi di punto percentuale in più rispetto alla stima precedente.
Gli economisti si aspettavano che il dato sarebbe stato rivisto al 7,1%. Nel 2021 la crescita è stata del 5,7%, la più forte dal 1984, dopo che il governo ha fornito quasi 6.000 miliardi di dollari di aiuti per la pandemia, e dopo aver registrato una contrazione del 3,4% nel 2020, segnando il piu' grande calo in 74 anni.
La Federal Reserve questo mese ha aumentato il suo tasso di interesse di 25 punti base, il primo aumento in piu' di tre anni, e ha annunciato una svolta aggressiva che ha innescato nel mercato obbligazionario timori di una recessione in futuro. Sul fronte dell'occupazione, il settore privato statunitense ha creato 455.000 nuovi posti di lavoro a marzo.
Il dato, reso noto da Adp, è in frenata rispetto ai 486.000 occupati in piu' di febbraio ma migliore rispetto ai +450.000 attesi dal mercato. I dati macroeconomici deludenti hanno contribuito ad alimentare il nervosismo degli investitori, in un mercato già scettico per gli sviluppi della guerra in Ucraina, dopo che il Cremlino ha frenato gli entusiasmi della vigilia sostenendo che in realta' non vi e' stata nessuna svolta nei colloqui di pace, mentre sul fronte le operazioni belliche sembrano continuare come nei giorni scorsi. Wall Street ha aperto in rosso, e ora viaggia in territorio contrastato.