Pnrr, Giorgetti: la guerra mina gli obiettivi, a metà '22 mobilitato 98% fondi
Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni riunite sullo stato di attuazione del Pnrr
Recovery, Giorgetti: "Al lavoro per uno specifico fondo per la transizione ecologica"
"L'aggravarsi degli scenari internazionali potrebbe mettere a repentaglio la realizzazione di alcuni obiettivi inseriti nel Pnrr". Così il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni riunite Attività produttive alla Camera e Industria a Palazzo Madama, sullo stato di attuazione del Pnrr, facendo riferimento ai problemi energetici, in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina, che in particolare si abbattono sulla manifattura.
Tra gli elementi che potrebbero esser esposti a rischio - spiega Giorgetti - ci sono "non soltanto le iniziative allo studio per ridurre l'impatto del costo dell'energia sulle attività manifatturiere, ma anche le iniziative che sono state poste in essere attraverso l'istituzione, presso il Mise, di uno specifico fondo per la transizione ecologica e la definizione, insieme a Cdp venture capital".
Come per esempio "le misure volte a supportare la creazione, mediante il finanziamento di start up e spin-off, di una filiera nazionale per la produzione di batterie elettriche e di energia da fonti rinnovabili, con particolare riguardo al fotovoltaico, in modo da ridurre la dipendenza dalle importazioni dall'estero e dalla tecnologia cinese per quanto concerne i pannelli solari".
"Il Pnrr è per il volume di risorse stanziate e per l'ampiezza dei settori oggetto degli interventi in esso contemplati, che toccano quasi tutti i comparti dell'economia e impattano significativamente sulla vita dei cittadini", il programma "più impegnativo e più importante definito nel nostro Paese negli ultimi decenni". Sullo stato d'attuazione delle cose, il ministro Giorgetti sottolinea, "il primo obiettivo che ci siamo prefissi è costituito dalla necessità di non disperdere un'opportunità unica e presumibilmente irripetibile, qual è quella del Pnrr, per provare a riportare i diversi interventi entro un quadro coerente ed organico di politica industriale".
Pil, Giorgetti: "Riduzione al ribasso delle stime sulla crescita per il 2022"
Inflazione, carenza materie prime, e prezzi alle stelle dell'energia, che mettono in crisi fino a piegarle le imprese e buona parte della manifattura. Per questi motivi e per "le incognite sul piano economico ma anche su quello politico connesso all'evoluzione degli scenari internazionali delle dinamiche globali", si "registra una riduzione al ribasso delle stime di crescita del Pil per l'anno in corso", ha sottolineato il ministro Giorgetti.
Uno degli elementi, siega Giorgetti, "cui abbiamo dedicato particolare attenzione è costituito dall'obiettivo di contemperare le priorità strategiche indicate nel Pnrr, per quanto concerne in particolare la transizione digitale e quella energetica, con l'esigenza di attutirne gli impatti più pesanti sulle imprese più esposte ai rischi di un'accelerazione che presenta, come dimostrano le vicende di queste settimane, molte incognite sul piano economico ma anche su quello politico connesso all'evoluzione degli scenari internazionali delle dinamiche globali".
"La concomitanza della ripresa a tassi elevati delle diverse economie sviluppate e la persistente capacità di assorbimento della Cina - prosegue il ministro - ha infatti determinato una serie di strozzature e colli di bottiglia che si sono tradotti nella carenza di disponibilità in materie prime e manufatti, a partire dai microchip; nell'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia che ha assunto dimensioni allarmanti non soltanto per le imprese tradizionalmente energivore, ma anche su una serie di altre attività per le quali l'incidenza dell'energia nei costi di produzione è cresciuta significativamente, così come nella carenza di figure professionali e competenza indispensabili per assicurare la tempestiva e piena attuazione dei programmi inseriti nel Pnrr".
"Il Mise, conclude Giorgetti, si è attivato per accompagnare i diversi programmi del Pnrr con una serie di altre iniziative, da realizzare in stretto raccordo con altre amministrazioni, per attenuare i rischi gravissimi che gli elementi cui ho fatto riferimento in precedenza stanno comportando per una parte significativa del sistema manifatturiero nazionale, in alcuni casi pregiudicandone le prospettive di prosecuzione dell'attività".
Incentivi automotive, Giorgetti: “Dl in Gazzetta, a giorni incontri con il MITE"
"Oggi è finalmente in Gazzetta ufficiale, dopo una travagliata e lunga gestazione, il decreto legge che ha previsto stanziamenti importanti per l'automotive e già nei prossimi giorni sono previsti gli incontri tra i ministeri dello Sviluppo economico, della Transizione ecologica, della Mobilita' sostenibile e dell'Ecomomia per definire il quadro degli incentivi, in modo che diventino il prima possibile, compatibilmente con i tempi della burocrazia italiana, qualcosa di fruibile per i consumatori".
Per la filiera automotive, ha assicurato il ministro, "intendiamo ripristinare al piu' presto incentivi che non esauriscano i loro effetti in breve termine, al fine di garantire solide prospettive di investimento per le imprese del settore e promuovere la mobilita' sostenibile".
Recovery Plan, Giorgetti: “A metà 2022 mobilitato il 98,2% dei fondi assegnati al
"Se consideriamo gli interventi attivati nel 2021 e quelli a cui daremo attuazione entro il primo semestre di quest'anno, il ministero dello Sviluppo economico avra' mobilitato a meta' del 2022 una quota di risorse pari a 17,5 miliardi, corrispondenti al 98,2% dei fondi del Pnrr assegnati a questo Dicastero", ha sottolineato Giorgetti.
"Se a queste risorse - ha spiegato - aggiungiamo quelle previste dal fondo complementare, corrispondenti a ulteriori 5,6 miliardi per transizione 4.0 e a un 1 miliardo per il potenziamento degli accordi di innovazione, possiamo affermare che a un anno di distanza dall'approvazione del Piano abbiamo gia' messo a disposizione del sistema produttivo oltre 24 miliardi".
Il ministro ha inoltre sottolineato "con un certo orgoglio che il Mise si colloca in una posizione particolarmente avanzata per quanto concerne il rispetto delle cosi' dette milestone". E ha spiegato: "In molti dei casi l'istruttoria procede con anticipo rispetto alle scadenze previste perche' siamo convinti che occorre uno sforzo straordinario, che richiede la massima concretezza ed operativita', per realizzare i programmi Pnrr in questa delicata fase per far prevalere i segnali positivi di uscita dalla pandemia".
Energia, Giorgetti: "Corriamo dietro emergenza, c'è bisogno di altri interventi"
Sui costi dell'energia "con affanno continuiamo a correre dietro all'emergenza. Abbiamo fatto gia' due decreti e altri credo ne faremo. Mi sembra, anche dalle parole di oggi del Presidente del Consiglio, che dovremo fare altro". "Credo che l'apertura alla concorrenza" nel settore idroelettico "sia opportuna per riequilibrare le condizioni economiche che i concessionari devono garantire rispetto a condizioni maturate 40 anni e non sono più attuali. In sostanza, gli oneri di concessione devono essere adeguati. La concorrenza non deve aprire la strada a soggetti stranieri", ha rimarcato Giorgetti. "Se parliamo della possibilità di pororoga delle concessioni, sia a condizioni economiche di mercato e non a quelle in concessioni scritte 50 o 60 anni fa", ha aggiunto.
Ucraina, Giorgetti: "Flessibilità sulle scadenze e sugli obiettivi del Pnrr"
Per ovviare alla crisi quindi, secondo il ministro Giorgetti la parola d'ordine è flessibilità. "Credo che il Pnrr abbia gli strumenti anche per aggiornare periodicamente le direzioni di marcia, il fossilizzarsi per date e per scadenze e indirizzi sarebbe totalmente sbagliato". "Come si e' introdotta flessibilita' sugli aiuti di Stato e nel Patto di stabilita', in qualche modo, e' doveroso valutare una flessibilita' sugli obiettivi posti dal Pnrr", ha spiegato.
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