Bankitalia, dipendenti in rivolta: "La vita per noi è rincarata". Ma lo stipendio medio è di 149mila euro
La protesta riguarda il mancato adeguamento al costo della vita, con l'indice IPCA 2024, che misura l'aumento dei prezzi al netto dei beni energetici
Fabio Panetta, governatore di Bankitalia
Banca d'Italia, la protesta dei dipendenti per gli stipendi: “La vita è più cara”
I dipendenti della Banca d'Italia, tra i più pagati nel settore pubblico e privato, hanno sollevato una polemica che non è passata inosservata. “Vogliamo solo segnalare al vertice dell’istituto che, mentre tiene congelati gli stipendi, la vita per noi mortali è rincarata, e neanche poco”, così il sindacato Cisal-Sibc ha criticato la decisione dell’istituto di congelare gli stipendi, nonostante l'inflazione crescente.
In particolare, la protesta riguarda il mancato adeguamento al costo della vita, con l'indice IPCA 2024, che misura l'aumento dei prezzi al netto dei beni energetici, previsto in crescita dell'1,9% secondo l’Istat. Ma la vera irritazione del sindacato si concentra sul fatto che, nonostante queste cifre, i dipendenti non vedono alcun riconoscimento concreto.
La situazione, però, non è proprio quella di "comuni mortali", come lamentato dal sindacato. La Banca d'Italia conta infatti 6.968 dipendenti e un costo complessivo di oltre un miliardo di euro all’anno. Questo vuol dire che ogni dipendente costa mediamente circa 149.000 euro, con una buona parte del personale (54%) che occupa posizioni apicali, con stipendi che arrivano fino a 232.000 euro per un capo dipartimento. Non esattamente cifre da lavoratori "comuni".
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Il malcontento è tale che il sindacato ha minacciato uno sciopero, suggerendo una sorta di rallentamento nelle attività quotidiane: "Se la Banca non rispetta gli accordi, perché dovrebbero farlo i lavoratori?", afferma. La critica non è solo economica, ma anche morale e legale, con l’accusa che la gestione dei contratti e della situazione stia mandando un messaggio demotivante a chi lavora duramente ogni giorno.