Recessione Usa e crollo delle Borse, la Germania da locomotiva d'Europa ad anello debole
Le conseguenze della recessione Usa in Europa. Manuela Donghi: "Germania in difficoltà. Investitori in fuga da settore bancario, big tech e crypto. Ma l'attuale crollo non è come il 'Black Monday' del 1987"
Recessione Usa e crollo delle Borse, la Germania da locomotiva d'Europa ad anello debole
L'inizio della settimana si è rivelato particolarmente pesante per i mercati finanziari, con segnali negativi provenienti principalmente dagli Stati Uniti che hanno creato una reazione a catena tra le borse asiatiche. Il Nikkei ha subito una caduta drammatica del 12,4%, il peggior calo dal "Black Monday" del 19 ottobre 1987. Anche gli altri indici asiatici hanno risentito dell'ondata di vendite, sebbene in misura minore, con Hong Kong che ha registrato le perdite più significative. Inoltre, la fuga degli investitori dagli asset più volatili ha avuto un impatto notevole sulle valute digitali. Il Bitcoin ha toccato i minimi da gennaio, e il valore complessivo del mercato delle criptovalute si è ridotto di ben 400 miliardi di dollari in un solo giorno.
Per analizzare le cause di questo tumulto e le sue implicazioni, abbiamo parlato con Manuela Donghi, giornalista economica e conduttrice del programma "Next Economy" su Giornale Radio, che ci ha fornito una visione approfondita dello scenario attuale e delle prospettive future del mercato. "Giappone e Usa, la situazione non è drammatica come nel Black Monday del 1987. In Europa preoccupa la Germania. Investitori in fuga dalle big tech: si cerca la stabilità". L'intervista
Quali sono le cause principali del pesante calo degli indici asiatici, con il Nikkei che perde il 12,4%, e come si confronta questo evento con il crollo del "Black Monday" del 1987?
Il pesante calo degli indici asiatici, incluso il Nikkei, è principalmente attribuibile all'aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone. Dopo anni di politica monetaria accomodante, caratterizzata da tassi a zero, la recente decisione di alzare i tassi ha avuto un impatto negativo sui mercati azionari, che erano abituati a condizioni di denaro facile. Questo scenario ricorda, in parte, la situazione del 2022, quando la Fed e la BCE hanno aumentato i tassi, causando una discesa nei mercati azionari globali. Tuttavia, il crollo attuale del Nikkei è ulteriormente aggravato dai timori di recessione negli Stati Uniti, che hanno spinto gli investitori a vendere in panico i loro titoli, portando a crolli estesi. Confrontando con il "Black Monday" del 1987, è chiaro che l’attuale discesa è significativa ma non così drammatica. Nel 1987, il Dow Jones perse il 22% in un solo giorno, mentre Hong Kong vide un calo del 45%. Sebbene il calo attuale sia notevole, non ha raggiunto l'entità di quello storico evento.
Come influisce il rafforzamento dello Yen sul mercato e qual è il suo ruolo come valuta rifugio?
Tradizionalmente, lo Yen è stato considerato una valuta rifugio, ma questa funzione sembra essere cambiata recentemente. Durante il periodo di tassi zero mantenuti dalla Banca del Giappone, lo Yen era relativamente debole, mentre il dollaro si è rafforzato grazie all'aumento dei tassi da parte della Fed. Con i timori di recessione negli Stati Uniti, ora gli investitori stanno rivalutando il ruolo dello Yen come bene rifugio. Di conseguenza, lo Yen sta guadagnando terreno rispetto al dollaro, e anche il dollaro sta vedendo una certa vendita, poiché gli investitori cercano protezione in valute più stabili.
In che modo la situazione economica negli Stati Uniti e in Europa influisce sui mercati?
La preoccupazione per una possibile recessione negli Stati Uniti ha avuto ripercussioni globali, inclusa l'Europa. Gli Stati Uniti sono spesso un indicatore per i mercati globali, e le loro turbolenze possono influenzare le performance economiche in Europa. In particolare, la Germania, che è considerata la locomotiva economica dell'Eurozona, sta attraversando difficoltà. Dopo una breve fase di apparente ripresa, ha visto un calo del PIL dello 0,1% nel secondo trimestre, mentre il resto dell'Eurozona ha registrato una crescita dello 0,3%. Questa debolezza della Germania rischia di avere un impatto negativo sull'intera economia europea. Inoltre, c’è una crescente preoccupazione tra i tedeschi, che stanno aumentando i loro risparmi. Un comportamento che può essere visto come una risposta alla situazione economica incerta.
Come stanno rispondendo gli investitori ai recenti cambiamenti nei mercati e quale impatto ha avuto il crollo sui settori come quelli tecnologico e bancario?
Negli Stati Uniti, i recenti crolli dei mercati hanno portato gli investitori a spostare i loro investimenti dalle azioni delle big tech, che erano state particolarmente sostenute nei mesi precedenti. Ora, c'è un spostamento verso titoli "difensivi", come quelli del settore alimentare e della salute, che tendono a essere meno sensibili alle fluttuazioni economiche. In Italia, abbiamo visto una situazione simile con il settore bancario, che aveva visto un forte aumento a causa dei tassi di interesse elevati. Tuttavia, ora che gli investitori hanno liberato le loro posizioni bancarie, anche questo settore ha subito un calo. Gli investitori stanno attualmente cercando di proteggersi da rischi maggiori, privilegiando titoli difensivi e riducendo l'esposizione ad asset volatili come il Bitcoin.