Recessione Usa? Il peggio è passato: l'outlook di Schroders per i mercati è positivo

Le stime di crescita globale per il 2024-2025 scendono al 2,7%, ma resta l'ottimismo sugli asset di rischio, indipendentemente dalle elezioni Usa

di Redazione Economia
Tags:
Economia

Previsioni globali e investimenti: l'analisi di Schroders per il prossimo biennio

Nel mese di agosto, l'economia globale ha subito non poche oscillazioni, in particolare a causa dei deludenti dati del mercato del lavoro negli Stati Uniti, che hanno alimentato sempre più timori di una possibile recessione. Tuttavia, secondo gli economisti di Schroders, il peggio è passato.

E questo è soprattutto riconducibile alla crescita della disoccupazione negli Stati Uniti che sembra più legata a un rallentamento nelle nuove assunzioni piuttosto che a un collasso del mercato del lavoro. Infatti, altri indicatori mostrano un raffreddamento delle condizioni economiche, senza segnalare un crollo imminente.

Come riportato dal sito web Financial Lounge, il team di Schroders ritiene che, nonostante queste difficoltà, l'economia statunitense sia in grado di evitare una recessione, prospettando uno scenario di "atterraggio morbido". La riduzione del ritmo delle assunzioni e della crescita salariale, insieme a un miglioramento del credito e un processo di disinflazione in atto, dovrebbe sostenere i consumi delle famiglie e, di conseguenza, l'attività economica generale.

Tuttavia, non manca di certo qualche timore. In Europa, i produttori continuano a soffrire per la mancanza di competitività, mentre in Cina l'obiettivo di crescita del 5% sembra irraggiungibile. Questi fattori hanno portato Schroders a ridurre leggermente le stime di crescita globale per il 2024 e il 2025 dal 2,8% al 2,7%. Per quanto riguarda l'inflazione, si prevede che continueranno le pressioni sui prezzi, sebbene con un ritmo più moderato.

LEGGI ANCHE: Mercati in fase di correzione: è presto per parlare di recessione

Sul fronte delle politiche monetarie, Schroders prevede che le banche centrali saranno caute nel ridurre i tassi di interesse, per evitare il rischio di una seconda ondata inflazionistica. Le previsioni, inoltre, indicano che l'inflazione globale dovrebbe scendere dal 3,1% nel 2024 al 2,5% nel 2025, suggerendo che l'allentamento delle politiche monetarie sarà più contenuto rispetto a quanto anticipato dai mercati. Infine, si guarda con ottimismo al futuro degli asset di rischio, indipendentemente dall'esito delle elezioni negli Stati Uniti.