Italia sul lastrico, record di povertà assoluta: 5,7 milioni di cittadini in difficoltà nel 2023
Incidenza più alta nel Mezzogiorno e tra le famiglie con un maggior numero di componenti. Sono 1,29 milioni i minori in povertà assoluta (13,8% sul totale dei minori)
Istat: nel 2023 in povertà assoluta 5,7 mln di persone
Nel 2023 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4% sul totale delle famiglie residenti, valore stabile rispetto al 2022) e quasi 5,7 milioni di individui (9,7% sul totale degli individui residenti, come nell’anno precedente). E' quanto si legge nel report dell'Istat sulla povertà. L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%, si ferma invece al 6,3% per le famiglie composte solamente da italiani.
Istat: il 10,2% delle famiglie al Sud in povertà assoluta
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si mantiene più alta nel Mezzogiorno (dove coinvolge oltre 859mila famiglie, 10,2%,), seguita dal Nord-ovest (8,0%, 585mila famiglie) e Nord-est (7,9%, 413mila famiglie), mentre il Centro conferma i valori più bassi (6,7%, 360mila famiglie). Lo rileva l'Istat nel Report sulla povertà. Tra le famiglie povere, il 38,7% risiede nel Mezzogiorno (41,4% nel 2022) e il 45,0% al Nord (42,9% nel 2022). Il restante 16,2% risiede nel Centro (15,6% nel 2022). La stabilità dell’incidenza di povertà registrata a livello individuale è frutto di dinamiche territoriali differenti: aumenta per i residenti nel Nord-ovest (9,1% dall’8,2% del 2022), mentre si riduce per chi vive nel Sud (12,0% dal 13,3% del 2022).
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Istat: 1,29 mln minori in povertà assoluta, record da 2014
Sono 1,29 milioni i minori in povertà assoluta (13,8% sul totale dei minori). Si tratta del valore più elevato dal 2014. E' quanto rileva l'Istat nel report sulla povertà assoluta in Italia.
Istat: povertà assoluta più elevata in famiglie numerose
L’incidenza di povertà assoluta si conferma più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti. E' quanto rileva l'Istat nel report sulla povertà assoluta in Italia, in base al quale raggiunge il 20,1% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,9% tra quelle con quattro. Invariati anche i valori dell’incidenza delle famiglie di tre componenti (8,2%). Il disagio più marcato, sottolinea l'Istituto, si osserva per le famiglie con tre o più figli minori, dove l’incidenza arriva al 21,6%; e, più in generale, per le coppie con tre o più figli (18,0%). Anche per le famiglie di altra tipologia, dove spesso coabitano più nuclei familiari e/o membri aggregati, si osservano valori elevati (15,9%), così come per le famiglie monogenitoriali (12,5%).
Istat: oltre 1,7 mln stranieri in povertà assoluta
Ancora valori elevati di povertà assoluta tra gli stranieri. Nel 2023, si contano oltre 1,7 milioni di stranieri in povertà assoluta, con un’incidenza individuale pari al 35,1%, oltre quattro volte e mezzo superiore a quella degli italiani (7,4%). E' quanto rileva l'Istat nel report sulla povertà assoluta in Italia. Nonostante l’andamento positivo del mercato del lavoro nel 2023 (+2,1% di occupati in un anno), registrato anche nei due anni precedenti, l’impatto dell'inflazione ha contrastato la possibile riduzione dell’incidenza di famiglie e individui in povertà assoluta. Lo rileva l'Istat nel report sulla povertà assoluta in Italia.
Nel 2023, la crescita dei prezzi al consumo è risultata ancora elevata (+5,9% la variazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo), spiega l'Istituto, con effetti che risultano più marcati proprio sulle famiglie meno abbienti (+6,5% la variazione su base annua dei prezzi stimata per il primo quinto di famiglie). Le spese per consumi di questo gruppo di famiglie, che include anche quelle in povertà assoluta, non hanno tenuto il passo dell’inflazione e, pur in forte crescita in termini correnti, hanno subito un calo dell’1,5% in termini reali della spesa equivalente, sottolinea l'Istat. I bonus sociali per l’energia e il gas – seppur fortemente ridimensionati nel 2023 rispetto al 2022 – hanno contribuito a contenere la crescita della povertà, secondo l'istituto di statistica. Si stima che questa misura ne abbia ridotto l’incidenza di quattro decimi di punto rispetto ai sette decimi dello scorso anno.