Reddito Cittadinanza: "Contratti non prorogabili". Finisce l'era dei Navigator

Il primo segnale concreto del governo Meloni contro il sussidio. Circa 660mila beneficiari rischiano di perdere l'assegno

Economia

Reddito Cittadinanza, addio Navigator. La stretta del governo Meloni

Il governo Meloni sta muovendo i suoi primi passi concreti. Dopo la norma anti rave e l'aumento del tetto del contante è pronta anche la stretta sul Reddito di Cittadinanza. Ieri la neoministra del Lavoro, Marina Calderone, - si legge sul Corriere della Sera - ha diffuso una nota per dire che i contratti dei Navigator "non sono prorogabili" e che «eventuali ulteriori utilizzi di queste figure professionali, richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del ministero". Navigator addio, dunque, in linea con l’intenzione del governo di dare una forte stretta al Reddito di cittadinanza. Che dovrebbe essere tolto a coloro che possono lavorare. Nel mirino quindi ci sono i 660 mila tenuti al Patto per il lavoro. Il sussidio resterebbe invece per i poveri che non possono lavorare, come era il vecchio reddito di inclusione, sotto la regia dei comuni.

Una mission fallita. Secondo i dati dell’Anpal, a giugno 2022 - prosegue il Corriere - solo 660 mila beneficiari del Reddito (che quest’anno è stato erogato a circa 1,8 milioni di famiglie) sarebbero tenuti a sottoscrivere il Patto per il lavoro. E appena 115 mila sono decaduti dal Reddito perché hanno trovato un lavoro mentre erano percettori del sussidio, ma non si sa se questa occupazione sia stata trovata grazie ai navigator o per altre vie. Gli ultimi 946 navigator (gli altri nel frattempo hanno in gran parte cambiato lavoro) erano stati prorogati fino alla fine di ottobre.

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