Diga di Genova, Salini: "Per Toti infrastruttura vitale. Andiamo avanti"
L'ad di Webuild: "Abbiamo vinto una gara, i cantieri ora vanno avanti. I rilevi dell'Anac? L'avvocatura dello Stato ci ha dato ragione"
Webuild, Salini: "Il 24 maggio la posa del primo cassone. I lavori non si fermeranno"
L'inchiesta che ha travolto la Liguria e ha portato all'arresto del presidente Giovanni Toti rischia di allargarsi. I pm cercano di fare luce anche sull'opera principale del Pnrr, la diga di Genova. Vogliono capire se nella vicenda siano coinvolti anche i fondi europei. Ma mentre l'indagine prosegue, i lavori per costruire la maestosa infrastruttura proseguono. "Tra una settimana, il 24 maggio, - dice l'ad di Webuild Pietro Salini a Il Corriere della Sera - avverrà la posa del primo cassone sulla base della diga, un manufatto alto come un palazzo di 10 piani". Il ceo della società che ha vinto l'appalto fa chiarezza anche sui rilievi sollevati dall'Anac sull'affidamento dei lavori. "Per quanto riguarda la delibera dell’Anac, l’avvocatura generale dello Stato l’ha impugnata di fronte al Tar del Lazio, stabilendo la correttezza della procedura seguita per l’assegnazione del contratto e contestando l’erroneità delle argomentazioni dell’Autorità. Sul tema si esprimerà ora il giudice amministrativo. L’assegnazione del contratto per la diga è tra l’altro avvenuta in base a una normativa ad hoc varata dal Parlamento".
Leggi anche: Corruzione in Liguria: e ora si accendono i fari sulla diga di Genova
Leggi anche: Inchiesta in Liguria e caos sulla diga di Genova: ecco cosa c'è dietro
Salini fa chiarezza anche sui suoi rapporti con il governatore della Liguria Toti e il sindaco di Genova Bucci. "Negli ultimi anni a Genova - prosegue Salini a Il Corriere - abbiamo ricostruito il ponte in tempi record, lavorando fianco a fianco con le istituzioni della città. Chi amministra Genova e la Liguria ci ha sempre rappresentato le esigenze di una realtà che considera il porto un’infrastruttura vitale. E tutti dicono questo, non solo Toti e Bucci". Salini sull'inchiesta della Procura di Genova: "Vorrei evitare di fare il censore o il moralista e credo che non si dovrebbe mai assegnare ai comportamenti poco etici una connotazione penale. Faccio questa riflessione non perché voglia difendere qualcuno, ma perché ci tengo ad avere uno Stato di diritto".