Salute, ogni 4 secondi un essere umano muore di fame
2,3 miliardi di persone insicure di mangiare ogni giorno, secondo i dati FAO e ONG
Salute, ogni 4 secondi un essere umano muore
Mentre l’intelligenza artificiale ha mosso passi da gigante, nel mondo ogni 4,25 secondi, secondo 238 organizzazioni umanitarie nel 2022, un essere umano muore di fame. Dal XXI secolo l’umanità ha fatto una corsa formidabile a livello tecnologico: il mondo è ormai collegato dalle reti sociali, i robot parlano, camminano e ragionano, si sono scoperti nuovi pianeti e composizioni chimiche di altri mondi ma nessuno è ancora riuscito ad evitare, a milioni di uomini donne e bambini, di morire di fame. I numeri della Fao, impressionanti, lo confermano in maniera imbarazzante. Circa 840 milioni di persone non sono riuscite a sfamarsi , l’anno passato, in maniera minima (quasi 11 milioni in più rispetto al 2021). Ma i dati dell’Agenzia delle Nazioni Unite sono ancora limitati all’impatto del devastante conflitto tra Russia e Ucraina. Ma i numeri saranno peggiori appena verranno aggregati i risultati legati alle siccità e inondazioni, restrizioni all'export, i debiti dei paesi poveri, i riflessi dell’aumento dei tassi di interesse e dei costi energetici in crescita continua.
Salute, la situazione sta peggiorando sul fronte della fame
La sintesi della Fai è impietosa “La situazione sta peggiorando e ci stiamo allontanando sempre di più dall’obiettivo d un pianeta dove tutti possano sfamarsi”. Il Covid ha contribuito al peggioramento. Nella pandemia il numero degli “affamati” è cresciuto fino ad oltre 800 milioni. Una persona su quattro ne 2021 ha vissuto nell’incertezza di poter mangiare ogni giorno (circa 2,3 miliardi). Secondo Citi Global Insights nel 2022 il trend aumenterà perché i problemi ambientali, politici, sociali ed economici sono diventati più ampi e complessi e questo non farà altro che far schizzare i prezzi degli alimenti, soprattutto quelli basici. Ma Il maggiore impatto sugli attuali prezzi alimentari è causato dalla guerra in Ucraina. Subito dopo l'invasione russa, secondo la FAO la media dei prezzi alimentari, ha raggiunto i 159,7 punti , il suo massimo storico. I due prodotti cresciuti di più: mais e grano. I tassi di interesse, in continuo aumento per contenere l’inflazione, hanno indebolito ulteriormente le economie povere costrette a subire la forza del dollaro americano. 4 prodotti su 10 che si muovono nell’economia mondiale sono pagati n dollari.
Salute, i paesi poveri comprano meno e pagano di più gli alimenti base
Oltre 60 paesi, secondo la Fao, hanno aumentato i costi del loro export di circa 25,4 miliardi di dollari nel 2022. Pagano di più e comperano meno. Ad esempio, l'Africa sub-sahariana spende 4,8 miliardi di dollari in più per le importazioni alimentari, con volumi di acquisti diminuiti di 700 milioni di dollari. I paesi ad alto reddito possono permettersi di acquistare tutti i prodotti, quelli poveri faticano ad acquistare i basilari come grano, riso e mais. Senza dimenticare il costo alle stelle di fertilizzanti e carburanti. I dati Fao sono impietosi: il 40% dell'apporto calorico globale proviene da sole tre colture (frumento, mais e riso), che sono prodotte in pochi paesi e che dominano ogni fase della catena del valore. Tra questi: Canada,India, Indonesia, Stati Uniti, Cina, Brasile, Argentina e Russia. L'Ucraina è nella top 10 nella vendita all'estero di questi alimenti. La sintesi dell'Agenzia delle Nazioni Unite è così allarmante "Abbiamo perso un decennio nella lotta contro la povertà e se la guerra continua, nel 2023, il rischio che i prezzi degli alimenti crescano ancora. La crisi della fame che stiamo affrontando non si è mai vista prima”.