Stellantis: "Impianti a rischio in Italia". Ipotesi partecipazione statale

Il Ceo della casa automobilista minaccia il governo mettendo in risalto la crisi degli impianti. E Urso ribatte con l'ipotesi di una partecipazione di Stato

di Redazione Economia
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Stellantis, la minaccia di Tavares al governo Meloni: “Senza sussidi a rischio gli impianti in Italia”. E Urso lancia l'ipotesi di una partecipazione di Stato

Il numero uno di Stellantis non le manda a dire al governo. "L'Italia dovrebbe fare di più per proteggere i suoi posti di lavoro nel settore automobilistico anziché attaccare Stellantis per il fatto che produce meno nel nostro Paese", ha tuonato Carlos Tavares, Amministratore delegato del gruppo leader mondiale dell'automotive.

"Si tratta di un capro espiatorio nel tentativo di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto che se non si danno sussidi per l'acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in l'Italia", ha dichiarato ancora Tavares, interpellato da Bloomberg sulle polemiche con la premier Giorgia Meloni. Ma lo scontro di oggi è solo l'ultimo di una serie che dura già da tempo.

Solo settimana scorsa, infatti, Meloni aveva attaccato Stellantis sullo spostamento della sede fiscale e legale fuori dai confini nazionali e sull'operazione di fusione tra Fca e il gruppo francese Psa che celava l'acquisizione francese dello storico gruppo italiano, criticando in particolare che oggi, nel cda di Stellantis, siede un rappresentante del governo francese. 

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"Se non vuoi che i veicoli elettrici progrediscano, devi solo fermare gli incentivi", ha detto Tavares. "E' ovvio che il governo italiano sta facendo questo. Il mercato dei veicoli elettrici in Italia è molto molto piccolo. E' la diretta conseguenza del fatto che il governo italiano non incentiva l'acquisto di veicoli elettrici".

Nel dettaglio, il top manager spiega che il Mirafiori, dove viene prodotta la 500 elettrica, e Pomigliano sono le fabbriche italiane i cui posti di lavoro sono più a rischio per effetto delle politiche del governo Meloni, accusato di non sostenere con incentivi la diffusione della mobilità elettrica in Italia. 

Stellantis, Urso: “Se vuole partecipazione Stato chieda”

Così, il governo apre alla partecipazione nel capitale del gruppo Stellantis. "Nell'incontro avuto nei mesi scorsi con Tavares e nei vari con la proprietà, Elkann (proprietari con Exor del 14,4% delle quote, ndr), ho ricevuto una richiesta specifica per una spinta a far cambiare la normativa sugli Euro 7, che a loro avviso avrebbe strozzato Stellantis", ha rivelato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo automotive in corso al Mimit.

"E questa cosa è stata fatta", continua, "perché abbiamo ottenuto una inversione di rotta in Europa. Se Tavares ritiene che l'Italia debba fare come la Francia, che ha aumentato la sua partecipazione attiva in Stellantis, ce lo chiedano".

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"Se il problema è 'fate come la Francia', qual è la terza richiesta che ci farete? La differenza tra noi e la Francia è che loro sono nel capitale azionario e noi no. Fateci una richiesta", ha concluso infine il ministro.

Stellantis, Schlein: “Pensare a una partecipazione italiana”

E ad accogliere l'ipotesi di un'ingresso nel capitale da parte dello Stato italiano è anche la leader del Pd. "Tavares ha lanciato una sfida, il governo la raccolga e non faccia cadere la provocazione dell'Ad di Stellantis. Si prenda sul serio l'ipotesi di una partecipazione italiana a Stellantis che bilanci quella francese e si chiedano impegni chiari sui livelli di produzione, sul mantenimento dell'occupazione e sulle strategie per l'indotto". Così, in una nota, Elly Schlein. "Si lavori con i fatti e non solo con le parole perche' arrivino anche altri produttori in Italia", conclude.

Stellantis, a gennaio +13,3% le vendite di auto in Italia 

Nel mese di gennaio il gruppo Stellantis ha venduto in Italia 49.285 auto, il 13,3% in più dell'anno scorso. La quota è del 34,7% contro il 33,9% di un anno fa (+0,8%).