Maserati scontate per gli operai in cassa integrazione: l'ultima beffa in casa Stellantis

Automobili il cui costo varia da 80mila a oltre 200mila euro, una cifra inaccessibile per i lavoratori dello stabilimento

di Redazione Economia
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Carlos Tavares

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“Per te una Maserati a prezzo speciale”: la mail di Stellantis ai suoi operai

Una mail inviata da Stellantis ai suoi operai dello stabilimento Mirafiori, inclusi quelli in cassa integrazione, ha suscitato un’ondata di indignazione. L'azienda, con una comunicazione che sembra più una provocazione che un’offerta reale, ha proposto ai dipendenti di acquistare modelli Maserati a prezzi scontati. La beffa? Si tratta di automobili che costano a prezzo pieno almeno 80mila fino a oltre 200mila euro, una cifra inaccessibile per chi, come molti degli operai, è attualmente in cassa integrazione,

La mail, inizia con un tono trionfante, e recita: “Caro/a collega, siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici. La nostra straordinaria gamma ti aspetta!”. Ma per i lavoratori di Mirafiori, che da tempo lottano con il taglio agli stipendi, la proposta suona come una vera presa in giro. Giacomo Zulianiello, delegato Fiom e operaio delle Carrozzerie di Mirafiori, ha commentato: “Non so se ridere o se piangere… io in cassa integrazione guadagno 1.180 euro al mese, e queste vetture costano tra 80 e 200mila euro. Neanche se accetto l’invito dell’azienda di andare a lavorare come trasfertista in Polonia potrei permetterle”.

Negli ultimi mesi, i lavoratori dello stabilimento hanno visto i loro salari ridotti e sono passati da contratti di cassa integrazione a contratti di solidarietà, con una riduzione dell’orario di lavoro dell’80%. La produzione di Maserati a Mirafiori è drasticamente diminuita, con solo 1.850 unità prodotte nei primi sei mesi dell’anno e la linea che ora opera solo un giorno alla settimana. I sindacati temono una nuova ondata di cassa integrazione se la situazione non migliorerà.

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La lettera dell’azienda sembra un’amara ironia, una sorta di “che mangino brioche” dell’era moderna automobilistica. Invece di rassicurare e supportare i propri lavoratori, Stellantis ha scelto di offrigli un sogno lontano, mentre i dipendenti lottano per arrivare a fine mese.