Stellantis, la Fiom dopo il Copasir: "Stato entri nell'azionariato con Cdp"

"Il futuro dell'industria dell'automotive è possibile garantendo e promuovendo i lavoratori impegnati nella ricerca, sviluppo e produzione, costretti alla cig"

Economia
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Stellantis, la Fiom dopo la relazione del Copasir: "Serve l'intervento di Cdp nell'azionariato" 

"Abbiamo appreso da alcune notizie stampa che anche il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, richiama il Governo e il Parlamento affinché si intervenga sulla transizione del settore automotive ed in particolare sullo squilibrio tra Italia e Francia riguardo al sistema industriale dell'automotive a partire da Stellantis. Nell'interesse del Paese e dei lavoratori, occorre pensare ad un equilibrio nell'azionariato di Stellantis, che veda la presenza dello Stato attraverso l'intervento di Cassa Depositi e Prestiti"

Lo hanno detto in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil, sottolineando che "il futuro dell'industria dell'automotive è possibile garantendo e promuovendo i lavoratori impegnati nella ricerca, sviluppo e produzione, oggi costretti alla cassa integrazione". 

Secondo il sindacato, "è urgente che il Governo convochi i tavoli richiesti dalle organizzazioni sindacali e dal sistema delle imprese ed è importante il coinvolgimento dei ministeri riunitisi a Palazzo Chigi, a cui è fondamentale la partecipazione del ministero del Lavoro, poiché riveste un ruolo cruciale per l'individuazione di strumenti per la gestione degli orari, degli ammortizzatori sociali e della formazione". 

La reazione della Fiom arriva dopo che ieri il Copasir in un passaggio nella relazione annuale sottolineava uno “spostamento del baricentro di controllo del neo costituito gruppo (nato dalla fusione tra Psa e Fca) sul versante francese, con ricadute già evidenti nel settore dell'indotto connesso con le linee di produzione degli stabilimenti italiani".

Il Comitato osservava, peraltro che "la quota detenuta dall'azionista pubblico francese è cresciuta dopo l'operazione di fusione, determinando una distribuzione della proprietà diversa da quella precedentemente annunciata. Al fine di preservare gli interessi nazionali nell'industria automobilistica, le cui ramificazioni risultano estremamente significative nel panorama economico nazionale, potrebbe essere valutato - suggeriva il Copasir - un interessamento di Cassa depositi e prestiti, il cui eventuale ingresso nel gruppo industriale potrebbe favorire un ribilanciamento di pesi tra la componente francese e quella italiana, cosi' proteggendo le tecnologie e l'occupazione".

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