Stellantis, nuovo schiaffo all'Italia: furgoni elettrici prodotti a Londra

Il colosso ex Fiat ha scelto lo stabilimento britannico, decisivi i cospicui finanziamenti statali da Londra. Le fabbriche italiane a rischio chiusura

di Redazione Economia
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Stellantis sempre più lontana dall'Italia. Investe in Inghilterra, grazie ai fondi statali

Stellantis è passata dalle parole ai fatti, il messaggio inviato all'Italia e al governo Meloni è chiaro: senza fondi statali noi andiamo altrove. Il caso dei furgoni è emblematico. Il gruppo guidato da Carlos Taveres, infatti, ha scelto lo stabilimento di Luton, non lontano da Londra per produrre le macchine di Vauxhall, marchio che in Italia è conosciuto come Opel. L'avvio della collaborazione con il Regno Unito - si legge su La Verità - è già fissato per l'anno prossimo. Si tratta della produzione di furgoni elettrici di medie dimensioni. In dettaglio, inizialmente Stellantis investirà circa 10 milioni di sterline per aggiornare l'attuale linea di produzione di veicoli alimentati a diesel, ma la conversione completa della fabbrica verso i veicoli elettrici dipenderà dall'esito dei colloqui con i ministri sul sostegno per finanziare la transizione.

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Stellantis - prosegue La Verità - ha ottenuto circa 30 milioni di sterline di sostegno statale nel 2021 come parte di un investimento di 100 milioni di sterline per trasformare l'altro stabilimento britannico di Ellesmere Port in un impianto per la produzione di veicoli elettrici. Si tratta dell'ultima spinta di Stellantis all'industria automobilistica britannica. L'Italia in questi progetti futuri di produzione è sempre più ai margini. I due grandi stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Mirafiori continuano a boccheggiare. Stellantis ha dato l'ennesimo segnale all'Italia, e in assenza di sussidi statali, le fabbriche italiane sono a rischio.