Stellantis/ Caos sulla transizione elettrica, scontro col governo e ricavi ko: la verità sulle dimissioni di Tavares
Chi lo ha paragonato a Marchionne ha clamorosamente sbagliato
Stellantis, ecco che cosa c'è dietro alle dimissioni di Tavares
Carlos Tavares si è ufficialmente dimesso dal ruolo di ceo di Stellantis, sono tanti i motivi dietro al suo passo indietro ma uno è il principale, il flop sull'auto elettrica. Per gli analisti non è stato abbastanza risoluto nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati, prima ha dichiarato di non crederci molto e poi è tornato sui suoi passi. Tavares - sostiene La Stampa - è un duro con una fama di tagliatore di costi. Ma chi lo ha paragonato a Marchionne ha clamorosamente sbagliato. La capacità di Marchionne di analizzare i punti di forza e di debolezza di un’azienda e la rapidità e determinazione nell’agire sono purtroppo rimasti ineguagliati. Anzi, a Tavares viene imputata da molti analisti la sua scarsa fermezza nel perseguire gli obiettivi.
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Tavares - prosegue La Stampa - ha deciso di adeguare velocemente l’azienda allo scenario elettrico imposto dall’Unione Europea. Peccato che il mercato non abbia risposto e la politica neppure: le auto elettriche costano troppo e gli incentivi sono insufficienti. In compenso anche se il mercato non le richiede le case europee devono produrre ugualmente auto elettriche perché presto entreranno in vigore multe pesantissime per le aziende che non avranno raggiunto determinate quote di motori non termici.
A questo vanno aggiunte le vendite difficili e la perdita di quote di mercato, la transizione ecologica da gestire, il ricorso alla cassa integrazione in molti stabilimenti. "Non sono un mago, sono un essere umano come voi", ha ammesso recentemente, quando già Stellantis aveva reso noto lo scorso settembre di aver avviato la ricerca del suo possibile successore nel 2026. Fino a ieri sera quando la situazione è definitivamente precipitata e lui è stato costretto a fare un passo indietro subito. Ora si apre un nuovo capitolo per Stellantis, altrettanto complicato, scegliere in che direzione andare e soprattutto a chi affidare la guida dell'azienda in un momento delicatissimo per l'automotive a livello internazionale.