Stellantis, Tavares mette i manager alla porta: tagli drastici per risollevare il gruppo. Il piano del Ceo
Il portoghese proporrà un piano di rimpasto di manager e marchi deboli al consiglio di amministrazione ad Auburn Hills entro giovedì. L'11 ottobre sarà in audizione in Italia in risposta alle preoccupazioni sul calo della produzione
Carlo Tavares
Tavares scuote Stellantis: rimpasto al vertice per salvare il gruppo
Carlos Tavares non molla la presa, ma forse altri dovranno farlo. Il Ceo di Stellantis, sotto la crescente pressione da parte del consiglio di amministrazione, e dello stesso Elkann, passa al contrattacco. E lo fa nel modo che conosce meglio, con un piano di tagli drastici. Ma questa volta non si tratta solo di lavoratori in esubero. A finire sotto la scure potrebbero essere i manager stessi, insieme a qualche brand meno performante.
Secondo indiscrezioni di Bloomberg, il piano di Tavares potrebbe essere formalmente presentato al consiglio di amministrazione in corso negli Stati Uniti, nella storica sede di Chrysler ad Auburn Hills, entro giovedì. Il profit warning aveva fatto tremare gli azionisti, e Tavares, con il suo solito piglio decisionista, ha deciso che è tempo di rivoluzioni. I tagli? Nel dettaglio si parla di avvicendamenti ai vertici dei dipartimenti finanziari, dei responsabili regionali, e soprattutto dei dirigenti dei vari marchi. L’obiettivo è chiaro: ridurre i costi, efficientare la struttura e, magari, ottenere quel supporto che ora sembra scarseggiare. Tuttavia c’è un dettaglio che rende tutto ancora più incerto: il futuro di Tavares stesso. Il contratto del Ceo scade nel 2026, ma il consiglio, a quanto pare, ha già avviato le procedure per cercare un successore.
Non è ancora chiaro se il consiglio appoggerà il piano di riorganizzazione del Ceo, ma i membri del board sembrano intenzionati a focalizzarsi anche sugli sforzi di rilancio negli Stati Uniti, che rappresentano circa il 50% dei profitti di Stellantis. Dopo il suo incontro con il consiglio, Tavares dovrà anche affrontare un'audizione parlamentare in Italia, l'11 ottobre, sollecitata dalle crescenti preoccupazioni per il calo della produzione.
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“La pensione è un’opzione”, aveva confessato il lusitano, ma conoscendo il suo stile, più che ritirarsi, sembra che stia preparando una mossa per ribaltare il pessimismo generale e dimostrare che può ancora farcela. Il consiglio dovrà decidere: sostenere la sua visione o accelerare la sua uscita. Di certo, questa settimana sarà decisiva per capire se Tavares riuscirà a convincere il board o se la sua rivoluzione sarà fermata sul nascere. Nel frattempo, il titolo vola, e i mercati sembrano gradire il piano di tagli e ristrutturazione. Ma quanto durerà la luna di miele? La vera partita si gioca ora, tra Auburn Hills e le sale del consiglio, dove il futuro di Stellantis — e forse anche di Tavares — è appeso a un filo.