Stipendi 2023, aumenti per alcuni, per altri no. Scopri se sei tra i fortunati

IRPEF, che cosa accade nel 2023. Stipendi 2023

Di Alberto Maggi
(fonte  pixerpay)
Economia

Stipendi 2023, piano del governo


Una delle grandi battaglie del 2023 del governo Meloni sarà la riforma radicale del Fisco. La Riforma dell'IRPEF dovrebbe portare ad una rimodulazione degli scaglioni, che passerebbero da 4 a 3 grazie all’unificazione delle due fasce inetrmedie. Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate di governo, l'ipotesi al momento più probabile è quella di un primo scaglione per i contribuenti con reddito compreso tra 0 e 15.000 euro. L’aliquota IRPEF resta al 23% e corrisponde, in caso di reddito pari 15.000 euro, ad una tassazione di 3.450 euro. La vera novità sarebbe il secondo scaglione che andrebbe a unificare le fasce del 25 e del 35% (riformate da Draghi) in un'unica aliquota del 27%. Si parte come reddito da 15.001 per arrivare in teoria fino a quota 50.000 euro.

Ma su questo punto è ancora in corso una serrata discussione nell'esecutivo per capire esattamente dove fissare l'asticella, che potrebbe scendere a 48 o 47mila euro. Ovviamente più è alto il livello del secondo scaglione è più la riforma costerà allo Stato. Il terzo scaglione dovrebbe riguardare i redditi oltre 50.000 euro (o qualcosa meno), con un’aliquota IRPEF del 43%. L'obiettivo è chiaramente quello di favorire la cosiddetta classe media, quelli che dal mini.taglio del cuneo fiscale in Legge di Bilancio non hanno avuto praticamente nulla. Dai primi calcoli effettuati al Mef su simulazioni, un lavoratore che ha u reddito di circa 40mila euro all'anno potrebbe avere in busta paga fino a 110-120 euro in più al mese. Il dibattito sarà lungo, ma il progetto e fonti di governo assicurano che la riforma, quindi la legge, verrà approvata prima dell'estate 2023.

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