Superbonus, Confindustria avvisa il governo: "Retroattività inaccettabile"

Il vice presidente designato. Angelo Camilli: "Mina il principio fondamentale del fare impresa che è la certezza del diritto"

di Redazione Economia
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Superbonus, la nuova Confindustria chiede al Mef un tavolo di confronto

La grana del Superbonus sta facendo infuriare anche i nuovi vertici di Confindustria. Il vice presidente designato Angelo Camilli avverte il governo: "La retroattività è inaccettabile". Per Camilli, presidente di Unindustria e prossimo vice presidente per il Credito, la Finanza e il Fisco nella squadra del futuro numero uno di Confindustria, Emanuele Orsini (sarà eletto all’assemblea privata del 23 maggio) non si può andare avanti a colpi di decreti ed emendamenti, in una vicenda delicata come il Superbonus 110%. "Serve - dice Camilli a Il Sole 24 Ore - un tavolo di confronto tra il governo e le diverse parti in causa, imprese e banche. Ma subito, perché si è aspettato fin troppo tempo. Noi siamo assolutamente disponibili. Da quando è entrato in vigore il Superbonus ci sono state più di 30 modifiche normative, che hanno generato incertezze, sfiducia e problemi applicativi della norma".

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"La retroattività - prosegue Camilli a Il Sole - è inaccettabile. Crea un clima di sfiducia tra Stato, imprese, cittadini e mina il principio fondamentale del fare impresa che è la certezza del diritto, pregiudicando anche la fiducia in relazione ai futuri provvedimenti e, in generale, rispetto agli investimenti". Camilli affronta anche il tema della stangata sulle banche: "La decisione di non consentire la compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assicurativi potrebbe da subito bloccare gli acquisti da parte degli istituti di credito; la riduzione delle compensazioni ha, infatti, un impatto sui loro conti e, di conseguenza, sulla capacità di concedere credito al sistema produttivo. Con conseguenze devastanti non solo per le imprese, ma per il paese: senza investimenti non c’è crescita".