Tasse, Federmanager: "Le pagano in pochi e sono gli onesti a sborsare di più"

Alla luce dei dati del Mef sulla dichiarazione dei redditi, l'associazione dei manager lombardi insiste sulla necessità di cambiare il quadro fiscale del Paese

Economia
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Tasse, l'allarme di Federmanager: "Evasione fiscale annuale pari a metà Pnrr". 

Solo il 4% dei contribuenti italiani dichiara più di 70 mila euro, versando il 29% del totale Irpef.  I dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, relativi al 2020, sono l’ennesima “doccia fredda” sulle prospettive di un’economia nazionale sostenibile, equa e moderna. “L’Italia, pur considerando naturalmente tutte le difficoltà legate all’emergenza Covid, ha dichiarato il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla”, si arrocca su una situazione surreale, da Paese involuto. Siamo purtroppo costretti a ribadire, di anno in anno, il consueto refrain: in Italia sono troppo pochi quelli che pagano le tasse e chi paga, paga troppo”.

Pensiamo soprattutto a dipendenti e pensionati, categorie tartassate e costrette a sobbarcarsi i costi di un sistema Paese di cui tutti beneficiano, anche i furbetti che si destreggiano nello “slalom alle tasse”, ormai un vero e proprio sport nazionale. “Quello dell’evasione fiscale e contributiva è un problema enorme”, ha detto ancora Cuzzilla, “una parte rilevante del Paese vive a carico di qualcun altro. Sembrano i dati di una realtà in via di sviluppo, non di un Paese tra i primi dieci al mondo per ricchezza prodotta. Un malcostume che dialoga con l’illegalità, a scapito di chi, come i manager, continua lavorare e a pagare perché l’Italia intraprenda la via della ripresa e della crescita”.

Il legislatore non può continuare a perseguire politiche di sostegno solo guardando al reddito perché è dimostrato che così facendo si ottiene una rappresentazione non veritiera della realtà, sono altre le vie da percorrere. Per combattere l’evasione fiscale, che ogni anno vale la metà dell’intero Pnrr, non serve ricorrere a espedienti fantasiosi, la soluzione è a portata di mano: a partire dal contrasto di interessi, avvantaggiare e non penalizzare, in termini di deduzione/detrazione fiscale, chi versa di più e pretende la fattura. I dati ci sono, basta semplicemente far colloquiare e utilizzare al meglio le banche dati per evitare i casi eclatanti che sono noti da anni.

“La misura ormai è colma - ha concluso il presidente di Federmanager, “auspichiamo che, accanto a un sistema di controllo e sanzionatorio più efficiente, cresca una sensibilizzazione collettiva sul tema, corroborata da una formazione alla legalità che induca le giovani generazioni, ma non solo, a comprendere davvero quali siano i doveri civici e sociali. Doveri a cui ci richiama, è bene ricordarlo sempre, l’art. 53 della nostra carta costituzionale. La riflessione del Governo dovrebbe partire da qui anche nell’ottica di perseguire l’obiettivo di semplificazione del quadro normativo, sarebbe un bel segnale”.

Federmanager è da sempre impegnata sul tema della cultura della legalità, e chiede alle istituzioni di lavorare insieme per ripensare il quadro globale della fiscalità, al fine di ridurre la pressione a carico del lavoro puntando su un principio di ragionevolezza, ancor prima che di giustizia: “pagare tutti per pagare meno”.

 

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