Cronache
Via Crucis, bufera sul Papa: "Non metta insieme famiglie russe e ucraine"
Scoppia la polemica sulla Via Crucis di Papa Francesco al Colosseo: l'Ambasciata ucraina contesta la presenza di una famiglia russa durante la processione
Papa Francesco nel vortice della polemica per la sua Via Crucis
Dopo due anni di pandemia la Via Crucis di Papa Francesco al Colosseo torna in presenza e scoppia la polemica "diplomatica": l'ambasciata ucraina ha contestato la scelta della Santa Sede di "mettere insieme famiglie russe e ucraine" durante la meditazione. In particolare, si è scoperto, dopo che il Vaticano ha reso noto i contenuti della Via Crucis, che la tredicesima stazione "Gesù muore sulla Croce" verrà affidata sia a una famiglia ucraina che russa.
Tale decisione è apparsa agli ucraini qualcosa di terribile. L’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, su Twitter ha scritto: "L’Ambasciata ucraina presso la Santa Sede capisce e condivide la preoccupazione generale in Ucraina e in molte altre comunità sull’idea di mettere insieme le donne ucraine e russe nel portare la Croce durante la Via Crucis di venerdì al Colosseo". Per questo motivo, conclude l’ambasciatore, "stiamo lavorando sulla questione cercando di spiegare le difficoltà della sua realizzazione e le possibili conseguenze".
🇺🇦Embto🇻🇦understands&shares general concern in🇺🇦&many other communities about idea to bring together🇺🇦 &🇷🇺 women to carry Cross during Friday’s CrossRoad at Collosseum. Now we are working on the issue trying to explain difficulties of its realization and possible consequences pic.twitter.com/fIqFeN5TsM
— Andrii Yurash (@AndriiYurash) April 12, 2022
Papa Francesco: "La guerra non è la soluzione, è solo una pazzia"
La decisione voluta dal Santo Padre di affidare a due famiglie, una russa e una ucraina, le meditazioni e il trasporto della Croce della XIII Stazione, quella in cui il Cristo viene deposto dalla Croce e il Suo corpo consegnato alla Madonna, è in realtà un segno di conciliazione, sottolinea Vatican News, in linea con la posizioni pacifiste di Papa Francesco. "Dopo le bombe serve la pace", ha ribadito più volte in questi giorni il Santo Padre.
Sulla stessa scia, il passo avanti fatto oggi da Francesco che sulle pagine del Corriere della Sera nell'introduzione al saggio "Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace", ha ribadito che la guerra non è la soluzione per ottenere la pace. "Di fronte alle immagini strazianti che vediamo ogni giorno, di fronte al grido dei bambini e delle donne, non possiamo che urlare: Fermatevi! La guerra non è la soluzione, la guerra è una pazzia, la guerra è un mostro, la guerra è un cancro che si autoalimenta fagocitando tutto! Di più, la guerra è un sacrilegio, che fa scempio di ciò che è più prezioso sulla nostra terra, la vita umana, l'innocenza dei più piccoli, la bellezza del creato".
"Quella a cui stiamo assistendo è l'ennesima barbarie e noi, purtroppo, abbiamo memoria corta", ha affermato il Papa, "la guerra stravolge tutto, è follia pura, il suo unico obiettivo è la distruzione ed essa si sviluppa e cresce proprio attraverso la distruzione e se avessimo memoria, non spenderemmo decine, centinaia di miliardi per il riarmo, per dotarci di armamenti sempre più sofisticati, per accrescere il mercato e il traffico delle armi che finiscono per uccidere bambini, donne, vecchi: 1.981 miliardi di dollari all'anno, secondo i conteggi di un importante centro studi di Stoccolma".