Tim, Cda su Kkr a San Valentino. Rumors: offerta Iliad per Vodafone Italia

Board della compagnia fissato il 14 febbraio. Sul tavolo Kkr e gli altri dossier. Intanto, Iliad presenta un'offerta per la divisione italiana di Vodafone

di Marco Scotti
Economia
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Tutti i dossier sul tavolo del board Tim

Fissato per il 14 febbraio prossimo il consiglio di amministrazione di Tim, ultimo appuntamento istituzionale prima della presentazione del nuovo piano industriale che avverrà il 2 marzo. Archiviata la partita sulla governance con la scontata nomina di Pietro Labriola ad amministratore delegato, sul tavolo ci sono ancora parecchi dossier da analizzare.

RISIKO TELEFONICO/ Iliad, la compagnia telefonica francese controllata dal miliardario Xavier Niel, ha presentato un'offerta per la divisione italiana di Vodafone. E' quanto riporta Bloomberg, che cita fonti a conoscenza dei fatti, secondo le quali la società francese ha presentato un'offerta al consiglio di amministrazione di Vodafone la settimana scorsa. Vodafone è attualmente alla ricerca di opportunità di fusione nel Regno Unito, in Spagna, in Italia e in Portogallo, ha dichiarato mercoledì scorso l'amministratore delegato Nick Read. Bloomberg ha precedentemente riportato che l'investitore attivista Cevian Capital ha acquisito una partecipazione in Vodafone, e sta spingendo per un cambiamento, tra cui la vendita di alcune operazioni o l'implementazione di buyback. I rappresentanti di Vodafone e Iliad non hanno rilasciato commenti.

Partendo però da alcuni punti fermi: in primis, che con ogni probabilità avverrà la divisione tra asset di rete e quelli di servizi. Le due nuove società (al momento NetCo e Serviceco ma è probabile che i nomi saranno differenti) avranno ognuna degli atout e permetteranno di continuare sulla partita rete unica, rilanciata ancora una volta dal presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini in un’intervista al Sole 24 Ore di qualche settimana fa. Tra l’altro, la Serviceco permetterebbe a Vivendi di mantenere una quota significativa della società.

Rimane ancora tutto da decifrare anche l’eventuale, ulteriore spacchettamento della società, magari quotando una partecipazione non eccessiva (20-30%) di alcuni gioielli come Telsy, Sparkle, Noovle od Olivetti. Non solo: altri due temi che per forza di cose verranno analizzati lunedì prossimo sono quelli che riguardano l’offerta di Kkr e la rete fissa.

A quanto risulta ad Affaritaliani.it, al momento l’analisi del comitato ad hoc designato per analizzare la manifestazione d’interesse “non vincolante” non è ancora giunta alla conclusione. Ovvio pensare che qualcosa si sia raffreddato: il legame tra il fondo americano e Luigi Gubitosi è cosa arcinota. Era stata addirittura ventilata l’eventualità che il manager già a capo di Wind potesse tornare al timone di Tim nel caso di via libera all’offerta di Kkr.

Fantafinanza o poco più. Quello che è certo è che gli americani hanno fatto un’offerta di 0,505 euro per azione, una cifra quasi raggiunta in Borsa nei giorni immediatamente successivi (fine novembre) e poi progressivamente allontanatasi. Oggi, dopo una giornata complicata, il titolo ha avuto uno spunto negli ultimi minuti e ha chiuso in lieve rialzo a 0,42 euro per azione. Ma nell’ultimo mese la valutazione è scesa del 7,5%.

Capitolo telefonia fissa: gli accordi tra Linkem e Tiscali e tra Vodafone e Iliad (vedi box) rischiano di dare vita a una nuova e ulteriore guerra dei prezzi che non può far altro che ridurre ulteriormente i margini dell’intero settore. È da anni, ormai, che le compagnie di telecomunicazione vedono aumentare i volumi e ridurre il valore di ogni contratto. Non è un caso che tutti abbiano cercato di affiancare servizi accessori che aumentino la redditività.

(Segue...)

Anche sul mobile qualcosa si muove, ma non esattamente in maniera positiva per Tim. Fastweb, infatti, sembra pronta a realizzare una rete 5G in tandem con WindTre per arrivare al 90% della popolazione entro il 2025, investendo tre miliardi entro il 2026.

I punti da discutere, dunque, sono tantissimi. La fiducia di Vivendi su Labriola è ai massimi, ma bisogna capire in tempi stretti come intervenire per invertire un trend “ribassista” che ha già portato ai tre profit warning che sono costati la poltrona a Gubitosi.

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