Tonno al mercurio, nostre tavole piene di cibo straniero dannoso. Allarmi boom

Da gennaio a giugno 2024, gli allarmi dovuti ad alimenti contaminati importati dall'estero sono stati più di 1 al giorno

di Redazione Economia
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Made in Italy - Presidio Coldiretti al passo del Brennero
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Sicurezza alimentare, le tavole degli italiani piene di alimenti contaminati importati dall'estero. Poca sicurezza in Ue

“Siamo quello che mangiamo”, recita il proverbio. Ebbene, nel caso fosse vero, non ci sarebbe da festeggiare. Nel 2024, in Italia, è aumentato del 75% il numero di allarmi alimentari legati a cibi importati dall’estero contaminati da metalli pesanti, pesticidi, sostanze vietate o batteri di ogni tipo. Ciò corrisponde, a più o meno, oltre un allarme al giorno. 

In una recente analisi, Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, ha registrato 208 allerte sanitarie da gennaio a inizio giugno, con la Cina in testa alla classifica dei Paesi da cui provengono più cibi contaminati (circa un quarto dei prodotti vengono da lì), seguita da Spagna (principalmente per il tonno ricolmo di mercurio) e Turchia (in particolare per delle tossine nei pistacchi).

Solo pochi giorni fa, nei porti di Bari e Salerno, gli agricoltori hanno organizzato due blitz proprio per protestare contro l'importazione di prodotti dannosi per la salute provenienti da Cina e Turchia, nonché contro la concorrenza sleale nei confronti dei produttori italiani ed europei.

 

Ma la lista di prodotti dannosi è ancora lunga. Come riporta Wine News, figurano anche i fagioli del Bangladesh con il Chlorpirifos, sostanza bandita in Ue. E, ancora, le seppie albanesi congelate al cadmio. Poi, le ostriche portoghesi col norovirus e, per concludere, la carne di anatra ungherese piena di salmonella. 

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Secondo Coldiretti, l'Unione Europea continua a permettere l'ingresso di prodotti che non rispettano le regole di sicurezza alimentare, ma non solo. A non essere rispettati, sempre secondo l'associazione degli agricoltori, sono anche i diritti dei lavoratori e la tutela dell'ambiente.

Alla Camera dei Deputati è stato presentato l'evento "La sicurezza alimentare è scienza", promosso dal Cluster Agrifood nazionale per aumentare la consapevolezza sull'importanza del cibo sicuro.

Ma che cosa ne pensano gli italiani dell'industria alimentare? Uno studio dell'Istituto Piepoli ha rivelato che il 60% degli italiani ha fiducia nel progresso scientifico e tecnologico, soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni. E l'industria alimentare, grazie al suo processo produttivo, svolge un ruolo importante nel consolidare questo sentiment positivo.

Per l'80% degli intervistati, riporta ancora Wine Newsl'etichettatura degli alimenti è al primo posto tra gli indici di qualità e fiducia, seguita dalla certificazione di qualità (79%) e dalla trasparenza (78%). La fiducia complessiva della popolazione nell'industria alimentare è pari al 71%, una cifra destinata ad abbassarsi guardando il trend negativo di importazioni.