Ferrovie, dopo il nuovo caos si accelera sulla riorganizzazione: tutti i nomi
In Anas l’ad entrante Gemme dovrà affrontare lo scorporo dell’azienda dal gruppo Fs
Ferrovie, si accelera sulla riorganizzazione
Il nuovo stop alla circolazione ferroviaria ha fatto infuriare parecchie persone, oltre agli incolpevoli utenti che si sono ritrovati di fronte a un disservizio epocale. In attesa di scoprire quali siano state le cause del blocco della circolazione – per il problema del 2 ottobre si è scoperto che fu una concausa di un chiodo piantato dove non doveva e di una serie di sim scadute che impedirono di diramare l’allarme – a tenere banco sono ancora una volta le nomine e le poltrone del gruppo Ferrovie.
Stefano Donnarumma – che in molti definiscono tra l’allibito e il furibondo per le ultime vicende – avrebbe dato mandato di iniziare un vero e proprio domino che coinvolgerà molte società dell’azienda. I nomi, che Affaritaliani.it aveva già dato da tempo, sono sempre gli stessi, come vedremo. Ma ci sono diverse novità da raccontare. Intanto, va notato che nei corridoi di Piazza della Croce Rossa qualcuno inizia a parlare senza mezzi termini di “sabotaggio”, perché una sequela di errori umani così grossolani e teratogeni al tempo stesso difficilmente può essere riconducibile solo al caso.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI ECONOMIA
Da notare comunque, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, che è improprio dire che siano stati gli ultimi imprevisti sulla rete ad accelerare gli avvicendamenti, che hanno origini più lontane. Andiamo con ordine: l’attuale cda di Anas è stato prorogato fino al 31 gennaio. Non che l’ente che gestisce le strade statali italiane sia direttamente coinvolto dal caos dei treni, ma l’attuale amministratore delegato, Aldo Isi, rientrerà nel valzer di nomine. Come anticipato da Affaritaliani vi saranno movimenti significativi: a prendere il posto di Isi sarà Claudio Gemme, manager di lunghissimo corso che dovrà affrontare una sfida non da poco.
Pare, infatti, che il ministro Matteo Salvini, dopo averlo annunciato il mese scorso, voglia ora affidare al dirigente lo scorporo di Anas dal gruppo Ferrovie. Un passo indietro. Fu il governo di Matteo Renzi, nel 2015 a proporre l’integrazione tra FS e l’azienda che si occupa di strade e autostrade. Per razionalizzare il piano industriale dell’epoca, si disse nel 2018 quando la fusione divenne operativa, con tanto di 400 milioni di razionalizzazioni annunciate.
Oggi però, complici le parole di Salvini, è pensabile che si faccia il percorso inverso, magari in quell’ottica di razionalizzazione, dismissione e, perché no, privatizzazione di alcuni asset di Ferrovie. Difficile immaginare se Anas possa essere ceduta – sarebbero da valutare attivi assai complessi da quotare – ma i bene informati assicurano che intanto Gemme dovrà gestire lo scorporo.
Per il resto, i corridoi di Roma confermano quanto già scritto nelle scorse settimane. Prima di tutto, come scritto, Aldo Isi non resterà disoccupato perché prenderà il posto in Rfi di Giampiero Strisciuglio. Il quale, a sua volta, andrà a ricoprire l’incarico di amministratore delegato di Trenitalia al posto di Luigi Corradi che pagherà alcuni episodi: la fermata a richiesta del ministro Francesco Lollobrigida; il treno speciale per i giornalisti fino a Sanremo senza avvisare Salvini; il convoglio per Pompei. Ma Corradi non resterà a spasso: per lui pronto un incarico come numero uno di Fs International.