Economia
Infrastrutture, Gemme in Anas, Strisciuglio a Trenitalia, Corradi… le grandi manovre
Effetto domino. Tutti i nomi in anteprima su Affaritaliani.it
Il prossimo amministratore delegato di Anas, prima stazione appaltante in Italia, sarà Claudio Gemme
Tanto tuonò che piovve. Il rinnovo dei vertici di Anas, che verrà comunicato a breve, scatenerà un effetto domino nel mondo delle infrastrutture di cui Affaritaliani.it aveva già dato conto qui. Dunque, in attesa di sciogliere le riserve sul nuovo presidente, fonti ai massimi livelli annunciano ad Affaritaliani.it che il prossimo amministratore delegato di Anas, prima stazione appaltante in Italia, sarà Claudio Gemme. Il manager, un curriculum “lungo così” che va da Ansaldo a Fincantieri passando proprio per Anas (di cui è stato presidente sei anni fa), dovrebbe aver superato sul filo di lana Ugo Dibennardo.
Ma, dicevamo, un effetto domino. Aldo Isi, che era stato nominato come amministratore delegato di Anas durante il governo Draghi, non viene bocciato, ma anzi portato al timone di un’altra società del Gruppo Fs (che è la holding che controlla anche Anas): il manager infatti dovrebbe approdare alla guida di Rfi. Al posto di Giampiero Strisciuglio, dirigente che però si sposterà solo di stanza ma non di sede, visto che rimarrà in Piazza della Croce Rossa a Roma a guidare Trenitalia. Si tratta di una notevole promozione, visto che proprio dallo scorporo dei treni veloci e dalla cessione di una quota di minoranza – una volta sviluppato il tema della Rab – potrebbe partire la privatizzazione di Ferrovie.
Il nuovo ceo della società, Stefano Donnarumma, aveva già in mente da tempo di rivedere i vertici dell’azienda, per dare una “sua” impronta a Piazza della Croce Rossa. Il passaggio di testimone con Luigi Ferraris (finito a guidare FiberCop) era stato senza scossoni, ma era inevitabile che ci fosse qualche rimescolamento. Chi invece sembra avere patito il cambio di vertice è Luigi Corradi. Il quale, complice la vicenda del treno per Sanremo dedicato ai giornalisti – senza informare il ministro competente, cioè Matteo Salvini –, della “fermata a richiesta” per Francesco Lollobrigida e anche del convoglio speciale per Pompei, aveva visto le sue quotazioni in ribasso.
Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, il manager potrebbe finire all’Autorità Portuale di Genova, sfruttando anche il fatto di essere nativo della città con la Lanterna. Ora restano da sistemare ancora un paio di caselle: Italferr, Busitalia e Fs Sistemi Urbani, ma i movimenti più significativi sono già stati annunciati e raccontati. Alla prossima puntata.
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