Allarme dell'Unione italiana vini: "Dazi al 200% da Trump? Ecco che cosa rischiamo"
Il presidente Lamberto Frescobaldi mette in guardia anche da Canada e Cina
Vino italiano tassato negli Usa del 200%, Frescobaldi: "Sarebbe una catastrofe"
Donald Trump continua con la sua guerra dei dazi e nel mirino questa volta c'è l'Europa. La mossa di von der Leyen di colpire anche il whisky americano, in risposta alla tassa del 25% su acciaio e alluminio imposta dagli Stati Uniti, ha scatenato una contro-risposta di Trump ancora più pesante. Questa volta il tycoon ha annunciato dazi del 200% su vino e champagne e naturalmente, in caso questa misura dovesse entrare in vigore, il Paese più colpito sarebbe proprio l'Italia. A fare i conti sul possibile danno per il nostro Paese ci pensa il presidente dell’Unione italiana vini (Uiv). "Sarebbe una catastrofe. Smetteremmo di lavorare. L’Ue - spiega Lamberto Frescobaldi a Il Corriere della Sera - perderebbe circa 4,9 miliardi di export, ovvero il monte totale delle esportazioni dirette Oltreoceano. Mi auguro che chi di dovere si sieda a tavolino e guardi la questione nel suo complesso. Sono appena tornato dagli Usa, dove ci sono molti americani e repubblicani disorientati da questo modo un po' violento di agire di Trump".
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Frescobaldi, in caso dello scenario peggiore, non vede molte alternative di mercato a quello americano al momento. "La Russia - prosegue il presidente dell’Unione italiana vini a Il Corriere - era un ottimo sbocco, ma con le sanzioni è diventata inaccessibile. La Cina ha imposto una stretta fortissima sui consumi a causa del suo debito. L’India ha tasse d’ingresso per il vino europeo superiori al 200%. Il Canada resta interessante, ma da questa settimana la provincia dell’Alberta ha messo dazi su tutti i prodotti importati, Italia compresa. Il mondo sta diventando un campo minato per l’export. Non sono tanti altri Paesi che sono grandi produttori di vino con i quali poter collaborare. Sudafrica? Australia? Gli australiani si sono fatti togliere i dazi del 260% dalla Cina accordandosi sulle terre rare. È una partita complicata". Frescobaldi fa i conti per il possibile danno: "Sono a rischio 2 miliardi di esportazioni".