Ucraina, la locomotiva d'Ue annaspa: il Pil tedesco cala a sorpresa dello 0,2%

Il prodotto interno lordo delle Germania si è ridotto dello 0,2% negli ultimi tre mesi del 2022, dopo un’espansione dello 0,4%

Economia

Germania, il Pil cala dello 0,2%: la recessione è sempre più vicina. I dati 

Battuta d’arresto per la locomotiva economica dell’Europa: secondo una stima preliminare, il prodotto interno lordo delle Germania si è ridotto dello 0,2% negli ultimi tre mesi del 2022, dopo un’espansione dello 0,4% dopo il periodo estivo. Dati non di certo incoraggianti, minati anche dagli sviluppi della guerra in Ucraina, che traghettano Berlino verso la recessione, deludendo le attese dei mercati che si aspettavano una stagnazione (arresto della crescita e dell’attività economica). Di riflesso, le Borse europee, sulla scia dell’inaspettata contrazione, hanno esteso le perdite: Francoforte ha arretrato dello 0,54%, Parigi ha ceduto lo 0,51% e Londra ha perso lo 0,11%. Milano ha segnato una flessione dello 0,25%.

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In particolare, sull’anno il Pil tedesco ha registrato un aumento dello 0,5% nell'ultimo trimestre del 2022. "Dopo la buona tenuta in condizioni difficili nei primi tre trimestri, la performance economica è leggermente diminuita", ha dichiarato l'ufficio federale di statistica Destatis in un comunicato. Per l'intero anno, l'economia tedesca è cresciuta dell'1,8%, dato rivisto leggermente al ribasso rispetto alla prima stima.

La frenata nel quarto trimestre significa che una recessione, definita come due trimestri consecutivi di contrazione, è diventata più probabile, poiché molti esperti prevedono che l'economia si ridurrà anche nel primo trimestre del 2023. La scorsa settimana il governo tedesco ha rivisto al rialzo le sue previsioni economiche per il 2023 e ora prevede una crescita del Pil dello 0,2%, rispetto alla previsione autunnale di un calo dello 0,4%.

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Pil Svezia, anche Stoccolma registra un'inaspettata contrazione: -0,6% 

Ma non solo Berlino. Anche l'economia svedese ha registrato un'inaspettata contrazione nel quarto trimestre, con un calo del Pil dello 0,6%, secondo una stima preliminare dell'ufficio statistico nazionale Scb. Gli economisti si aspettavano un aumento medio dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Nel 2022 la crescita annuale della Svezia dovrebbe essere superiore del 2,4% rispetto al 2021.

Nelle sue ultime previsioni pubblicate a fine novembre, la banca centrale svedese ha previsto una crescita del 2,7% nel 2022, seguita da una recessione dell'1,2% nel 2023, prima di riprendere la crescita a un livello basso (1%) nel 2024. L'economia svedese, molto sensibile alla situazione economica a causa del peso delle esportazioni, ha mostrato segni di debolezza negli ultimi mesi.

L'inflazione ha toccato un nuovo massimo trentennale del 12,3% a dicembre e la corona svedese ha raggiunto il livello più basso rispetto all'euro dalla creazione della moneta unica, con meno di 11 corone per euro. La valuta svedese è inoltre al livello più basso rispetto al dollaro da diversi decenni.

Pil, il deficit commerciale italiano supera i -25 miliardi 

Passando al fronte interno- secondo gli utlimi dati Istat- l’Italia nel 2022 si chiude con un deficit commerciale che supera i -25 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di circa 38 miliardi del 2021. A dicembre il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +4,084 miliardi in crescita di 2,224 rispetto a dicembre 2021. Il deficit energetico che si attesta a -9,243 miliardi è più ampio rispetto a un anno prima (-7,006 miliardi) ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 13,328 miliardi, è elevato e in forte aumento rispetto a dicembre 2021 che contava 9,230 miliardi.

Industria, tiene la produzione italiana: i prezzi al consumo a dicembre crescono del 2,9%

Infine, per quanto riguarda il panorama industriale, a dicembre i prezzi alla produzione aumentano del 2,9% su base mensile e del 31,7% su base annua contro il rialzo del 29,4% di novembre. Nel dettaglio, sul mercato interno i prezzi crescono del 3,8% rispetto a novembre e del 39,2% su base annua che passano da +35,7% del mese precedente.

Al netto del comparto energetico, i prezzi diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente e fanno registrare una crescita tendenziale dell’11,2%, in rallentamento rispetto a novembre (+12,0%). Sul mercato estero i prezzi diminuiscono su base mensile dello 0,4% (-0,4% area euro, -0,6% area non euro) e crescono su base annua del 9,6% (+8,8% area euro, +10,1% area non euro). A dicembre, i prezzi alla produzione dell’industria si confermano in aumento su base mensile e in accelerazione su base annua, spinti in particolare dai rialzi dei prezzi di fornitura di energia elettrica sul mercato interno", osserva l'Istat nel commento.

Nel quarto trimestre 2022, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dell’1,8% (+2,1% mercato interno, +0,7% mercato estero). A dicembre si rilevano incrementi tendenziali per tutti i settori manifatturieri, a esclusione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,1% area euro); i più marcati riguardano prodotti chimici (+17,5% mercato interno, +20,2% area euro, +20,8% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+19,6% mercato interno, +15,1% area euro, 12,4% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+14,6% mercato interno, +19,7% area euro, +16,8% area non euro) e industrie alimentari, bevande e tabacco (+17,1% mercato interno, +13,5% area euro, +14,6% area non euro).

Sul mercato interno, la crescita tendenziale dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas si conferma molto elevata (+99,6%). In media, nel 2022 i prezzi alla produzione dell’industria crescono del 34,4% (+10,8% nel 2021). La crescita è molto più sostenuta sul mercato interno (+42,7%; era +13,0% l’anno precedente) che su quello estero (+12,0%; +4,9% nel 2021).

A dicembre i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” diminuiscono dello 0,1% su base mensile e crescono del 7,6% su base annua. I prezzi di “Strade e Ferrovie” diminuiscono dello 0,2% in termini congiunturali e crescono del 7,9% in termini tendenziali. Nella media del 2022, i prezzi alla produzione per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono dell’8,2%, quelli di “Strade e Ferrovie” dell’8,3% (rispettivamente +3,8% e +3,5% nel 2021).

 

 

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