Ucraina, Lavrov invita Putin al dialogo: le Borse riducono il rosso

I listini europei riducono le perdite nel primo pomeriggio dopo l'invito alla diplomazia rivolto a Putin da parte del ministro degli Esteri russo

di Andrea Deugeni
Vladimir Putin e Sergej Lavrov
Economia
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Ecco come deve muoversi un investitore in fasi come queste sui mercati azionari

L’esperto ministro degli Esteri di Vladimir Putin riporta le tensioni internazionali sull’Ucraina sulla via della diplomazia, smorzando l’escalation del weekend. I venti di guerra, così, si fanno meno minacciosi sulle Borse europee. Dopo aver trascorso in profondo rosso tutta la mattinata (Piazza Affari era arrivata a perdere anche il 4%), i listini del Vecchio Continente hanno ridotto i ribassi, dopo che Sergej Lavrov ha invitato la Russia e il suo presidente a proseguirecon il dialogo per evitare un conflitto in Ucraina, in modo da "strappare" garanzie sulla sicurezza ai Paesi occidentali. Intanto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è incontrato a Kiev con il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, e i leader mondiali continuano a monitorare la situazione. 


 

Così a fine seduta Piazza Affari riduce il rosso al 2,04%, dopo essere scesa fino a -1,8% a inizio pomeriggio, Parigi arretra del 2,27%, Francoforte del 2,02%, a Madrid l'Ibex35 del 2,69%, mentre a Londra, grazie ai minerari, il Ftse100 limita i danni all'1,69%.

In questo contesto, le vendite hanno colpito tutti i settori, con le banche penalizzate in tutta Europa. A Piazza Affari, male soprattutto UniCredit (-4,23%), istituto di credito del nostro Paese più esposto in Russia, paese dal quale circa il 3% dell'utile operativo del gruppo. Ha retto meglio Banco Bpm (-0,65%), che resta al centro dell'attenzione come possibile protagonista del risiko bancario

Bper ha perso il 3,84%, nel giorno in cui è arrivato il via libera all'unanimità da parte degli organi del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) e da parte dello Schema volontario del Fitd alla seconda offerta di Bper per rilevare l'88% di Carige, che in Borsa si è mossa in controtendenza rispetto al comparto, guadagnando il 2,28%.

Per quanto riguarda gli altri bancari, Intesa Sanpaolo ha perso il 3,01% e Mediobanca il 2,91%, quando fuori dal segmento principale Mps ha ceduto il 6,03%. Vendite anche su Iveco (-3,95%) e Cnh Industrial (-3,86%) che hanno pesato sulla controllante Exor (-2,57%), quando Stellantis ha perso il 2,56%. Segno opposto per Inwit (+1,79%).

Fra le blue chips resistono infatti alle vendite viaggiando in positivo o limitando le perdite i titoli più difensivi, come Snam (+0,83%) e Terna (-0,33%) e quelli legati al business energetico come Eni ed Enel. Gli investitori alleggeriscono le proprie posizioni cercando rifugio sugli asset a minor rischio e la spiccata avversione al rischio che domina i mercati permette al secondario italiano di recuperare terreno, molto meno però della controparte tedesca, acquisto rifugio per eccellenza. Così l’acuirsi delle tensioni geopolitiche sul fronte ucraino si traduce quindi in una nuova divaricazione dello spread tra decennali Btp e Bund, con lo spread che arriva a 169 punti base, sui record da metà luglio 2020.

Sul mercato valiutario, l'avversione al rischio ha indebolito l'euro che è sceso anche sotto la soglia di 1,13 e in chiusura vale 1,1304 dollari (1,1333 in avvio e 1,1393 venerdì in chiusura) e 130,715 yen (130,71 e 132,17). Il biglietto verde vale 115,629 yen (115,32 e 116,00). Dopo una giornata volatile, in chiusura dei mercati europei, il prezzo del petrolio e' tornato a salire: il contratto consegna Aprile sul Brent guadagna lo 0,37% a 94,79 dollari al barile e quello scadenza Marzo sul Wti lo 0,77% a 93,82 dollari al barile. In rialzo anche il prezzo del gas.

Come deve muoversi un investitore in fasi come queste sui mercati azionari? “In questi momenti è meglio restare fermi. Con inevitabili situazioni di volatilità dettate da variabili peraltro esogene bisogna mantenere le posizioni che si hanno”, spiega ad Affaritaliani.it Giovanni Landi, consigliere delegato di Anthilia Capital Partners Sgr. “I fenomeni geopolitici sono difficilmente prevedibili, percui quello bancario, fra i sistemi maggiormente bisognosi di interventi e di protezioni e legati al debito dello Stato, sono anche quelli più penalizzati. Anche se c’è da dire che i titoli bancari erano quelli che nelle ultime settimane erano stati particolarmente comprati”, aggiunge Landi.

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I venti di guerra potrebbero mettere un freno alle velleità dei falchi nelle banche centrali, Bce in primis? “Sono già abbastanza scettico sul fatto che l’inflazione così com’è stata disegnata sia strutturale. E’ volatilità molto circostanziata e legata a fenomeni di natura geopolitica, quindi non vedo grossi problemi nel mantenere la rotta di prima sui tassi d'interesse”, conclude il consigliere delegato di Anthilia.

@andreadeugeni

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