Crisi Ucraina, Ue in recupero. Milano riguadagna la parità. Bene energetici

La mossa a sorpresa del presidente russo Vladimir Putin di riconoscere l'indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste fa crollare le Borse Ue

Economia
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Borsa, l'Europa recupera le perdite. Milano guadagna la parità 

L'escalation della tensione in Russia con il riconoscimento da parte del presidente Vladimir Putin di due repubbliche autoproclamate nell'Ucraina orientale spinge il rally sul petrolio e sul gas e gli acquisti sull'oro. 

Per le Borse europee la seduta rimane nervosa. A meta' giornata tornano sulla parita', mentre i future sugli indici Usa che avevano tentato un recupero sono ora in calo di circa l'1%. I mercati aspettano l'annuncio delle sanzioni di Usa e Ue alla Russia, dopo il riconoscimento di due repubbliche autoproclamate nel Donbass e l'invio di truppe.

Dopo una mattinata in rosso, Milano e' ora a +0,02% con il Ftse Mib che ha recuperato la soglia dei 26mila punti, resta debole il Dax che cede lo 0,12%, sono in positivo le altre Borse con Amsterdam che svetta a +0,42%.

Gli investitori hanno premiato in mattinata i beni rifugio tuttavia, dicono gli analisti di ActivTrades, "la significativa svendita delle Borse sta rendendo i mercati azionari piu' convenienti e attraenti e se dovesse arrivare uno sviluppo positivo, potenzialmente sotto forma di un accordo economico o energetico tra Russia, Ucraina e Nato, potrebbe aumentare l'appetito degli investitori per il rischio e innescare l'inizio di una forte correzione rialzista". 

Intanto, sono in rialzo i titoli energetici e delle materie prime, e le auto che beneficiano della notizia dei contatti in corso per l'Ipo di Porsche (+13%), con Volkswagen che sale del 9%.

Corrono le materie prime legate al tema Russia, a partire dal gas che balza del 12% dopo che la Germania ha sospeso la certificazione del gasdotto Nord Stream mentre il petrolio vede il Brent puntare ai 100 dollari al barile (97,9 dopo un top a 99,5%, +2,7%).

In rialzo anche nichel, palladio e platino, tutte commodity delle quali la Russia e' un importante produttore. L'oro ripiega sotto i 1900 dollari l'oncia, dopo un top a 1906 dollari. Sull'azionario milanese, corrono Inwit (+3,7%), Interpump (+1,8%) e Iveco (+1,5%), bene i titoli oil con Eni a +1,17%, recupera l'1,% anche Tim, giu' le banche con Unicredit a -2,3%. Sul valutario, l'euro sale a 1,134 dollari. 

Borsa, il Brent punta a 100 dollari al barile

Intanto prosegue la corsa del petrolio, con il Brent che punta verso i 100 dollari: la scadenza aprile ha toccato un massimo di 99,5 dollari e sostiene l'andamento del comparto anche sull'azionario (+1,5% l'EuroStoxx). Dopo i cali iniziali recuperano le auto (+1% l'EuroStoxx) con Volkswagen che balza del 9% e Porsche SE dell'11% dopo la notizia delle 'discussioni avanzate' per l'ipo di Porsche AG. Sul valutario, intanto, euro in rialzo sul dollaro a 1,134, mentre il rublo recupera dai minimi da due anni e torna a 79,79. 

(Segue Tim...) 

Borsa: Tim in altalena, inverte la rotta e sale dell'1,3%

Tim sull'ottovolate in una giornata nervosa per l'acuirsi della crisi in Ucraina. Il titolo ha aperto con un ribasso di oltre il 7% ed è stato fermato in volatilità per poi rientrare e recuperare gradualmente fino ad arrivare a segnare la seconda migliore performance del listino. Le azioni salgono al momento dell'1,27% a 0,4 euro dopo aver oscillato da un minimo di 0,3658 a un massimo di 0,4043 euro.

Il Sole 24 Ore scrive che KKR possiede un'opzione put con un rendimento garantito in caso di scostamenti nel raggiungimento dei target di piano di FiberCop. Non avrebbe invece un diritto di veto a operazioni che creino valore (il riferimento implicito e' chiaramente all'integrazione con Open Fiber), opzione che secondo KKR andrebbe comunque discussa solo a valle della separazione della rete.

L'articolo inoltre indica anche che il cda intende rispondere alla proposta di KKR per metà marzo, dopo aver comparato il progetto KKR con il piano industriale che sarà approvato il 2 marzo. Sempre secondo l'articolo, Vivendi e Cdp sarebbero contrarie all'offerta di KKR come oggi prospettata, visti i valori di carico decisamente piu' elevati.

"Si tratta di indicazioni positive per il titolo - dicono gli analisti di Equita - che ieri aveva sofferto, oltre alle indiscrezioni sui target di piano, per il rischio di un blocco all'operazione di separazione della rete attivato dai diritti di veto di KKR". Per Banca Akros, invece, l'allungamento dei tempi non è visto come positivo, con il cda che starebbe prendendo tempo 'senza un fermo impegno per un'azione radicale". 

(Seguono i titoli energetici...) 

Borsa: il rally del greggio sostiene gli energetici, +0,7% per Saipem ed Eni

Gli energetici salgono in Europa in una seduta segnata dall'escalation della tensione in Ucraina, con i rincari di petrolio e materie prime. A Milano sono Saipem ed Eni a beneficiarne, con rialzi rispettivamente dello 0,74% a 1,0885 euro e dello 0,69% a 13,402 euro. Il prezzo del greggio è in corsa, con il Brent aprile a 98,69 dollari (+3,5%) e il Wti sempre aprile a 94,49 dollari (+3,14%).

Su Eni, gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno alzato il target price a 15 euro (da 14,5 euro) confermando il rating 'add' e migliorando leggermente le stime di eps per il 2022 a 1,214 euro da 1,213 euro, dopo i dati migliori delle stime. Sul fronte Saipem, dopo il crollo gli investitori aspettano il nuovo piano. Secondo Il Sole 24 Ore, il direttore generale Alessandro Puliti avrebbe rassicurato il cda circa l'esito della revisione del portafoglio di commesse che non conterrebbe ulteriori perdite significative.

Secondo il quotidiano la ristrutturazione di Saipem si baserà su 3 pilastri: il piano strategico che include la necessita' di rifocalizzarsi sui business core (oil e gas) a piu' alta marginalita', l'esclusione dei business rischiosi (eolico offshore), la razionalizzazione dei costi e la dismissione di asset; la manovra finanziaria che prevede un aumento di capitale da 1,5-2 mld e il rifinanziamento del debito che include il rinnovo della linea di credito revolving da 1 mld.

La pubblicazione delle linee guida del piano avverra' con i dati di preconsuntivo il 24 febbraio. Il 15 marzo il CdA tornera' a riunirsi per approvare il nuovo piano e la manovra finanziaria. Nella call dei risultati del quarto trimestre, Eni aveva comunicato di supportare Saipem insieme a Cdp ma non ha fornito ulteriori dettagli in attesa della presentazione del nuovo piano.

"La mancanza di revisioni negative del backlog ridurrebbe uno degli elementi di incertezza del titolo', dicono gli analisti di Equita. Il target price di 1.20 e' basato, fra le altre ipotesi, 'su un rafforzamento di capitale da 1,2 mld di euro. Riteniamo - dice Equita - che lo scenario piu' probabile nel piano punti verso 1,5-2 mld di rafforzamento, ma diversi sono i fattori che possono influenzare l'ammontare'". 

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