UniCredit, mercato crede all'Opa su Bpm. La banca: "Nessun Cda convocato"

Proseguono in Borsa gli acquisti sulle azioni Banco Bpm, alimentati dalle indiscrezioni secondo cui UniCredit stia per muovere sul gruppo di Castagna

di Andrea Deugeni
Andrea Orcell
Economia
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UniCredit "continua a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili"

Non è soltanto lo scenario rialzista sui tassi. Il risiko bancario torna protagonista a Piazza Affari. Il mercato crede al rumor di una manovra imminente di UniCredit sul Banco Bpm di Giuseppe Castagna, indiscrezioni secondo cui il Ceo di Piazza Gae Aulenti Andrea Orcel sarebbe pronto a lanciare un'offerta, con tanto di Opa, già in questo weekend, voci che, secondo quanto riportato dal Messaggero, corrono "nei piani alti della finanza" e "anche in ambienti del governo e che, dopo i forti rialzi di questa settimana (molto elevati i volumi degli scambi) anche grazie ai buoni conti del gruppo di Castagna, hanno messo le ali al titolo di Piazza Meda. 

In Borsa, al suono della campanella, le azioni non hanno fatto prezzo per tutta la mattinata e a metà seduta, riammesse alle contrattazioni, sono schizzate al rialzo del 6,43% a 3,442 euro, per poi terminare la seduta con un rialzo del 9,8% a 3,551 euro, portando a +24% il bilancio della settimana. Le scommesse sul risiko del credito tricolore hanno sostenuto anche il titolo Anima, asset manager di cui il Banco Bpm detiene una quota attorno al 20% e che a fine giornata ha portato a casa un guadagno del 5,52% a 4,839 euro.


L'andamento in Borsa del titolo Banco Bpm negli ultimi tre anni (fonte: Borsa Italiana)

Proprio sul tema delle opportunità di consolidamento per la propria banca, nell’ultima conference call sui risultati di bilancio, Orcel era tornato a sottolineare (più volte rimarcato nei mesi scorsi) come “l’M&A” debba essere “un acceleratore della nostra strategia”, ma che la banca al momento “ha grandi possibilità di crescere in maniera organica”.

“Il nostro lavoro è vedere tutte le opportunità nei mercati in cui siamo, ma un'eventuale operazione deve rispettare criteri chiari, per esempio non deve intaccare la nostra capacità di distribuzione. Non abbiamo necessità di fare niente, abbiamo la massa critica: se ci saranno opportunità le coglieremo se non ci saranno no", aveva aggiunto il banchiere proprio dopo essersi ritirato dalla campagna sul gruppo russo Otkritie e che Mosca vuole riprivatizzare. 

Fonti vicine alla banca hanno fatto sapere che non risulterebbe alcuna manovra imminente, anche perché non ci sarebbero le condizioni per un merger di qualità in linea con gli obiettivi di Orcel, ma in una nota successiva ufficiale (sollecitata dalla Consobun portavoce di UniCredit non ha smentito l’operazione, chiarendo però che “nell'ambito della propria attività e in coerenza con il piano industriale 2022-2024, la banca continua a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili e non mancherà di tenere informato il mercato di qualsiasi sviluppo concreto” e precisando che “non è stata convocata alcuna riunione straordinaria del Cda”. Il mercato attende il consolidamento, quindi, la mancata smentita ha alimentato la speculazione. In serata, anche fonti vicine al gruppo di Piazza Meda hanno fatto sapere di "non aver ricevuto alcuna comunicazione" su possibili Opa. 

(Segue: il dossier sul tavolo di Orcel e i rischi di execution)


Il titolo UniCredit a fine giornata ha lasciato sul terreno l'1,01% a 15,69 euro. Secondo quanto raccolto da Affaritaliani.it da alcune fonti interne alla banca, il dossier è stato sul tavolo di Orcel, con approfondimenti effettuati soprattutto lo scorso anno, poi messo in stand by per un forte apprezzamento del titolo Banco Bpm e per alcuni rischi di execution. Ora, la prima linea di UniCredit sarebbe “pancia a terra” sul piano, al lavoro sul rafforzamento del business retail.

C'è molta aspettativa fra gli addetti ai lavori per le mosse di Orcel, banchiere molto esperto sul'M&A arrivato in Piazza Gae Aulenti anche per il rafforzamento del gruppo riducendo il gap con il campione nazionale Intesa-Sanpaolo in Italia. Paese dove l'ex Ubs deve fare anche i conti con le mire di consolidamento per il terzo polo da parte di Bper, che dopo Carige, aprirà il dossier Popolare di Sondrio. Dopo Mps, con cui l'operazione di consolidamento è naufragata, il Banco Bpm sarebbe l'ultimo boccone disponibile per Orcel. 

@andreadeugeni

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