Urso asfalta Tavares: "Vietato chiamare un'auto Milano e produrla in Polonia"

La nuova elettrica di Alfa Romeo ha già innescato le polemiche: verrà prodotta in Polonia. Il ministro: "Si induce in errore il consumatore"

di Redazione Economia
Adolfo Urso
Economia

Stallantis, la stoccata di Urso a Tavares: "Non si può costruire in Polonia un'auto che si chiama Milano"

"Un’auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia. Questo lo vieta la legge italiana". Adolfo Urso sferra un colpo a Tavares, l'ennesima frecciata contro il manager portoghese. È un tutti contro tutti in casa Stellantis: il gruppo contro il governo, il ministro Urso contro Tavares.

Questa volta il dibattito si infiamma sull'intenzione di produrre la nuova Alfa Romeo, denominata "Milano", nella città di Tichy, in Polonia. L'auto, la prima elettrificata del Biscione, è stata presentata mercoledì 10 aprile nel capoluogo lombardo.

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In particolare, il laconico commento del ministro per il made in Italy fa riferimento ad una legge nel 2003 che ha definito l’Italian Sounding e che vieta di dare indicazioni che possano indurre in errore il consumatore, "indicazioni fallaci- precisa Urso- legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche. Quindi un’auto con il nome Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un’indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana”, ha precisato il ministro.

A poche ore dal suo debutto, la nuova arrivata in casa Stellantis ha già suscitato non poche polemiche. Il tutto è iniziato dalle dichiarazioni dell'amministratore delegato durante l'incontro con i sindacati a Mirafiori alla vigilia del primo sciopero unitario del settore auto piemontese. Un incontro che, sorprendentemente, si è rivelato essere rassicurante, con Tavares che ha affermato: "C’è chi dice che vogliamo andarcene dall’Italia, queste sono fake news e le fake news aprono la finestra per fare entrare i cinesi." Il portoghese ha evidenziato quanto il gruppo si senta a casa "a Torino e in Italia".

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Eppure non è mancata la stoccata del manager a Urso sull’intenzione dichiarata del ministro  di colmare l'anomalia italiana di un solo costruttore portando nel Paese un secondo produttore, probabilmente cinese: “Siamo in grado di tenere testa ai competitor cinesi, se qualcuno vuole introdurre competitor cinesi sarà responsabile delle decisioni impopolari che dovranno essere prese”.

Un avvertimento al quale il governo ha risposto con una precisazione che ha il sapore di un ultimatum: “Se Stellantis ritiene di poterlo fare ben venga, altrimenti è inevitabile che ci sarà spazio per un'altra o più altre case automobilistiche", ha ribattuto Urso, aggiungendo: "Siamo un libero mercato: possiamo e dobbiamo incentivare investimenti italiani o esteri ovviamente nelle regole del libero mercato e su questo ci stiamo confrontando con chi ritiene di costruire stabilimenti produttivi in Europa".

 

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