Vacchi: "Indagini della guardia di finanza? Tutto un equivoco, ecco perché"

Tra Donald Trump e Joe Biden l'imprenditore bolognese sceglierebbe, pur con qualche resistenza, il primo

di Redazione Economia
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Vacchi: "Indagini della guardia di finanza? Tutto un equivoco, ecco perché"

L'imprenditore bolognese Gianluca Vacchi, uno degli influencer italiani più seguiti sui social, si è trovato al centro delle cronache recentemente a causa di accuse di evasione fiscale insieme ad altri influencer. Tuttavia, Vacchi ha deciso di chiarire la situazione in un'intervista esclusiva al Giornale, definendo l'accaduto un "enorme e strumentale equivoco". Vacchi spiega che le accuse di evasione riguardano un periodo compreso tra il 2017 e il 2019, ma che la contestazione è stata risolta con il pagamento di una somma molto inferiore ai sette milioni di euro citati. In realtà, si trattava di una divergenza interpretativa sulla contabilizzazione di alcuni finanziamenti fatti dalla sua holding verso se stesso.

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Parlando dell'attività di influencer, Vacchi ammette di aver capitalizzato solo una piccola parte del potenziale economico dei social media, sottolineando che la maggior parte delle sue entrate proviene da altre fonti. Nonostante la percezione diffusa che ogni suo post possa valere molto, Vacchi precisa di aver ottenuto guadagni solo da poche collaborazioni pubblicitarie. Riguardo alla critica che vede gli influencer come figure diseducative, Vacchi riconosce che ci possa essere del vero, ma sostiene che la facile percezione dei guadagni non corrisponde alla realtà del lavoro dietro alla costruzione di una presenza online. Per lui, gli influencer sono spesso oggetto di astio perché rappresentano un successo che altri vorrebbero ma non riescono ad ottenere.

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Vacchi riflette anche sulle reazioni negative che riceve, attribuendole in parte alla sua visibilità pubblica. In Italia, a differenza degli Stati Uniti, tende a suscitare più astio che ammirazione. Tuttavia, Vacchi si dice abituato a questo tipo di attenzione e ritiene che sia una conseguenza inevitabile della sua fama. Infine, rispondendo a una domanda sulla possibilità di intraprendere una carriera politica, Vacchi dichiara di essere apolitico e di preferire il buonsenso alla faziosità. Esprime anche la sua visione di una redistribuzione più equa delle risorse economiche come chiave per ridurre le disuguaglianze sociali. E tra Donald Trump e Joe Biden sceglierebbe, pur con qualche resistenza, il primo.