Vitol vuole il 40% della Saras dei Moratti: il titolo corre. La famiglia frena

L'azienda italiana ha già visto l'ingresso nel suo capitale nel 2020 di un altro colosso del settore, Trafigura, che ha aumentato la sua quota fino al 15%

di Redazione Economia
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Vitol vuole il 40% della Saras dei Moratti: il titolo corre in Borsa. Ma la famiglia frena: "Ci sono solo contatti" 

Il gigante nel settore delle materie prime Vitol si è presentato alla porta della famiglia Moratti con l'intenzione di acquisire il 40% di Saras, l'azienda che gestisce la raffineria petrolifera di Sarroch in Sardegna, una delle più grandi d'Europa per capacità produttiva. La notizia è stata divulgata da Bloomberg, scatenando una rapida reazione sul mercato azionario con un aumento del titolo che ha toccato quasi il +5%, per poi chiudere intorno all'1% in più, a 1,66 euro. Si prevede che l'operazione richiederà del tempo, ma secondo le indiscrezioni raccolte, l'interesse di Vitol è concreto e ci sono anche altri potenziali acquirenti interessati all'azienda guidata dal presidente e amministratore delegato Massimo Moratti. Questo è quanto riportato da Il Giornale.

Dopo le indiscrezioni stampa sull'operazione però gli stessi azionisti di Saras, Massimo Moratti S.a.p.a. di Massimo Moratti, Angel Capital Management e Stella Holding, hanno fatto sapere attraverso una nota stampa che "ancorché esistano discussioni in corso con Vitol, le affermazioni di stampa non corrispondono alla realtà” e si riservano di “valutare eventuali iniziative a tutela degli interessi degli stessi e di Saras”.

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L'azienda italiana ha già visto l'ingresso nel suo capitale nel 2020 di un altro colosso del settore, Trafigura, che ha gradualmente aumentato la sua quota fino al 15%, per poi ridurla al 10% all'inizio di quest'anno. Secondo gli analisti di Equita, la recente riduzione della partecipazione di Trafigura ha diminuito l'attrattiva speculativa del titolo e potrebbe indicare le difficoltà nel trovare acquirenti per la quota di maggioranza. Equita sottolinea anche che la cessione della quota di controllo è complicata dall'incertezza sull'eventuale intervento del governo, soprattutto considerando il contesto della recente vendita dell'impianto di Priolo a Goi Energy.

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Nonostante le sfide, gli esperti stanno già valutando le possibili cifre dell'affare. Prima della pandemia, le fusioni e acquisizioni nel settore della raffinazione hanno solitamente valutato le aziende a otto volte il rapporto tra valore d'impresa e margine operativo lordo. Applicando questo multiplo al solo settore della raffinazione di Saras, il valore potenziale del titolo potrebbe superare i 2 euro per azione. Saras, che ha una capitalizzazione di mercato di circa 1,6 miliardi di euro, ha registrato un fatturato di 15,8 miliardi nel 2022. Tuttavia, nei primi nove mesi del 2023, l'azienda ha mostrato segni di debolezza, con ricavi in calo del 29% rispetto allo stesso periodo del 2022 e un calo del 42% nell'utile, attestatosi a 260,7 milioni di euro.

Da parte sua, Vitol è una società con sede in Svizzera e nei Paesi Bassi che figura tra i principali trader mondiali di materie prime, con raffinerie in Europa, Medio Oriente e Australia. Nel 2022, ha registrato un fatturato di 505 miliardi di euro, mediando 7,4 milioni di barili di petrolio e prodotti raffinati, ottenendo un profitto di 15 miliardi di euro. Questo le conferisce una liquidità considerevole che alimenta le sue ambizioni di investimento. Gli analisti ritengono che Vitol sia motivata da ragioni strategiche ed economiche, legate alla posizione di Saras nel Mediterraneo e alle sfide nell'approvvigionamento di diesel in Europa dopo l'embargo contro la Russia e le difficoltà di transito attraverso il Canale di Suez.

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