Tim, Vivendi consulta i proxy advisor per farsi la sua lista per il board

L'obiettivo è ostacolare la vendita della rete a Kkr e il secondo mandato a Pietro Labriola

di Redazione Economia
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Vivendi, De Puyfontaine
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Vivendi consulta i proxy advisor per farsi la sua lista per il board

Vivendi mostra la determinazione di rimanere coinvolta nella battaglia per Telecom Italia senza tralasciare alcun tentativo. Secondo le informazioni riportate da MF - Milano Finanza, i francesi stanno cercando un proxy advisor a cui affidare l'incarico per l'assemblea prevista il 23 aprile, durante la quale verrà rinnovato il consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Anche se la scelta ufficiale del proxy advisor non è stata ancora annunciata, sembra che Georgeson sia il favorito, stando a quanto riferito dal giornale. Quando interrogata sull'argomento, Vivendi ha preferito non commentare. Dopo l'azione legale avviata a Milano (sebbene senza richiedere la sospensione come inizialmente ipotizzato) e la lettera inviata a Bruxelles per evidenziare la posizione del Ministero dell'Economia e delle Finanze nell'operazione Netco, Vivendi sembra pronta a integrare un altro elemento nella sua strategia di battaglia su più fronti. L'obiettivo è ostacolare sia la vendita della rete alle condizioni concordate tra Telecom Italia e Kkr, sia un secondo mandato per Pietro Labriola come amministratore delegato.

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Come già evidenziato nelle scorse settimane, oltre al voto sulla lista del consiglio di amministrazione, i francesi non escludono alcuna opzione, inclusa la presentazione di una propria lista o il sostegno a un'alternativa, qualora ne venisse presentata una. La procedura per l'eventuale affidamento dell'incarico segue le regole stabilite da Consob. La raccolta di deleghe da parte del gruppo guidato da Arnaud de Puyfontaine e Yannick Bolloré non dovrebbe rappresentare un problema in termini di superamento delle soglie previste dall'OPA, purché si rispettino le norme e i principi di trasparenza dell'autorità. Per Telecom Italia, mentre si attende di capire l'evoluzione del rinnovo del consiglio di amministrazione, si avvicinano settimane cruciali per la cessione di Sparkle. La proposta del Tesoro, annunciata mercoledì sera e giunta senza il sostegno di Kkr, sembra leggermente migliorativa, ma non pare avere aumentato significativamente le possibilità di successo dell'affare.

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Le risorse finanziarie del Tesoro sono limitate, soprattutto dopo l'impegno per acquisire il 20% di Netco insieme a Kkr. Consapevole delle proprie limitazioni e non potendo più dividere l'investimento con Kkr, il Tesoro ha suggerito a Telecom Italia l'opzione di mantenere una quota di minoranza in Sparkle. Secondo le informazioni di MF - Milano Finanza, l'offerta non specifica una percentuale precisa, ma esprime la disponibilità a valutare l'opzione. La proposta sarà esaminata in consiglio il 7 febbraio, e se il consiglio di Telecom Italia decidesse di esplorare questa possibilità, si aprirebbe una trattativa sulle condizioni economiche e sulla durata della permanenza del gruppo nella società dei cavi sottomarini. Tuttavia, dato che l'asset è considerato strategico dal governo, con un particolare interesse in questa fase di tensioni geopolitiche, la possibilità di mantenere il controllo diretto rimane alta. È probabile che le parti coinvolte cerchino una soluzione concordata. Il titolo di Telecom Italia ha chiuso leggermente in ribasso ieri, dopo essere stato positivo per gran parte della giornata, registrando un -0,25%.