Webuild, ricavi in crescita del 40% a 6,7 miliardi. Cedola di di 0,055€
Ebit adjusted a 198 milioni (+560%), il miglior risultato dal 2014
Per il 2022 Webuild stima un ulteriore aumento dei ricavi, per arrivare tra 7 e 7,5 miliardi di euro
Webuild ha chiuso il 2021 con un Ebitda di 451 milioni, in crescita del +95% rispetto all'anno precedente superando le performance pre-pandemia. Il fatturato, spiega una nota, è cresciuto del 40% a 6,7 miliardi, e l'Ebit adjusted è a 198 milioni (+560%). A livello finanziario, l'esercizio registra il miglior risultato dal 2014, evidenziando una posizione finanziaria positiva (cassa netta) di 467 milioni e un debito lordo in calo, pari a 2,65 miliardi.
Il Cda proporrà quindi all'assemblea degli azionisti, il 28 aprile, la distribuzione di un dividendo di 0,055 euro per azione ordinaria e di risparmio con data di stacco 23 maggio 2022, data di pagamento 25 maggio 2022 e record date 24 maggio 2022.
Nel corso del 2021, Webuild ha registrato nuovi ordini per 11,3 miliardi con un portafoglio ordini al 31 dicembre 2021 che si attesta su un livello record di 45,4 miliardi per il 92% relativo a progetti legati all'avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).
In termini di geografie presidiate, proseguendo la strategia di de-risking, il portafoglio ordini risulta prevalentemente distribuito tra Italia, paesi dell'Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti ed Australia - principalmente in segmenti legati alla mobilità sostenibile quali l'alta velocità, il settore ferroviario e il settore stradale - portando al 75% del totale backlog i progetti in queste geografie.
Per il 2022 Webuild stima un ulteriore aumento dei ricavi, per arrivare tra 7 e 7,5 miliardi di euro, coperti interamente dall'attuale backlog, ovvero gli ordini ottenuti, ma ancora da soddisfare. Anche l'Ebitda margin è stimato in aumento, tra il 7 e il 7,5%, grazie al processo di efficientamento dei costi già in atto. E' previsto inoltre il mantenimento di una posizione finanziaria netta positiva e un "book to bill" mediamente superiore a 1 nel periodo 2022-2024.
Il gruppo sottolinea tuttavia che "questi obiettivi si basano sull'assenza di cambiamenti rilevanti nell'evoluzione dell'emergenza sanitaria e di conseguenti rallentamenti nell'attività di Webuild e non includono eventuali impatti negativi nelle attività economiche globali legati alle tensioni geopolitiche derivanti dal conflitto militare in Ucraina".
Il Cda ha infine deliberato di sottoporre agli azionisti una proposta di rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie, previa revoca della precedente deliberazione di autorizzazione assunta dall'assemblea degli azionisti del 30 aprile 2021, per la parte rimasta ineseguita.
"Non abbiamo nessun contratto in Russia e nessun contratto in Ucraina", ha spiegato il Ceo Pietro Salini nella conference call di presentazione dei risultati 2021, sottolineando che "naturalmente, come tutte le aziende che operano in Europa, avremo qualche effetto da questa guerra, ad esempio in termini di maggiore difficoltà di trasporto, e di approvvigionamento delle materie prime. Ma non credo che avremo un impatto significativo". A metà mattinata, il titolo a Piazza Affari vira in negativo e perde oltre 2% dopo aver aperto con un rialzo di quasi 4% sulla scia dei risultati pubblicati stamani prima dell'apertura dei mercati.
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