Quali sono state le 25 canzoni più belle del 2021?

La colonna sonora dell'anno è un imperdibile mix di rock classico, pop, house e melodie acustiche

Di Lorenzo Zacchetti
The Weeknd
Spettacoli
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Quali sono state le 25 canzoni più belle del 2021?

Certamente ogni gusto musicale ha la sua dignità e ogni selezione è opinabile. Nella nostra Top 25 trovate però un'ampia scelta, per tutti i gusti: dalle melodie di L.P. alla house del dj francese Kungs, fino al rock di impronta classica che domina le prime posizioni.

25) Placebo - “Beautiful James”

Dopo cinque anni di assenza, la band di Brian Molko torna con un brano che, a quanto racconta lui stesso, è nato durante una sua crisi di insonnia. Ma a fare la differenza è il riff di tastiere poi aggiunto da Stefan Olsdal, che rimanda ai momenti migliori del gruppo.

24) Paul Draper featuring Steve Wilson – “Omega man”

L'ex cantante dei Mansun torna a duettare con il leader dei Porcupine Tree, reduce da una lunga avventura solista. Il risultato, soprattutto grazie alla struttura robotica in stile Kraftwerk, è davvero magnifico

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23) Caparezza featuring Mishel Domenssain – “El sendero”

Tratto da “Exuvia”, il brano è un vero e proprio diluvio di citazioni, nel quale un Caparezza più esplicito del solito ha disseminato perle sia introspettive, sia sul mondo che lo circonda: “Qua l'unica strada che insegna qualcosa è la figlia di Gino”.

22) Silk Sonic - “Leave the door open”

“An evening with Silk Sonic” è l'album che segna la collaborazione tra i cantanti e produttori Bruno Mars ed Anderson Paak. Il singolo d'esordio del superduo merita di figurare nella playlist con il meglio del 2021.

 

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21) Elvis Costello & The Imposters - “Paint the red rose blue”

“The boy named if”, in uscita a gennaio, è l'album che segna il ritorno del sodalizio tra il mitico Declan Patrick McManus e gli Imposters. La melodia di questo brano spiega bene come Costello abbia duettato con Burt Bacarach e fosse stato proposto da Paul McCartney come sostituto di John Lennon, in quella reunion dei Beatles che non c'è mai stata, ma che avrebbe potuto cambiare la storia.

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20) Bryan Adams - “On the road”

Da qualche anno se ne parla più come fotografo (sono suoi gli scatti del Calendario Pirelli), ma il chitarrista canadese continua ad essere soprattutto un rocker: “On the road again/since I can’t remember when/It’s back to the music/Where I know I can lose it”. Vedremo se il nuovo album “So happy it hurts”, in uscita nel 2022, manterrà le promesse.

 

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19) Manuel Agnelli – “La profondità degli abissi”

Il video è diretto dai Manetti Bros, come il film “Diabolik”, della cui colonna sonora questo brano fa parte insieme a “Pam Pum Pam”, anch'essa firmata dall'ex leader degli Afterhours, oggi giudice di “X Factor”.

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18) Maneskin featuring Iggy Pop – “I wanna be your slave”

Prima di dividere il palco coi Rolling Stones, la band romana è stata consacrata da questo duetto con un altro mito del rock, perfettamente a suo agio con un tema già esplorato nella sua classica “I wanna be your dog”.

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17) Elvis Costello & The Imposters - “Magnificent hurt”

Doppietta per il cantautore londinese, già inserito da “Rolling Stone” tra i 100 artisti più influenti di tutti i tempi. Se “Paint the red rose blue” rimanda a capolavori melodici come “This house is empty now”, in “Magnificent hurt” si respirano le atmosfere del post-punk, che hanno spinto i fan più accaniti a coniare il motto “il vero Elvis... è quello vivo”.

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16) L.P. – “Angels”

Il singolo di lancio del nuovo album “Churches” ci restituisce una Laura Pergolizzi in grande forma. La cantante americana, ma di chiarissime origini italiane, si appresta ad affrontare un tour che la porterà anche in Italia: appuntamento al Fabrique di Milano l’11 marzo e poi in varie altre città durante l’estate. Variante Omicron permettendo (e facciamo i debiti scongiuri).

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15) Kungs - “Never going home”

Per lanciare il suo secondo album, il dj francese Kungs (al secolo Valentin Brunel) ha scelto un brano house che rimanda ai capitoli migliori della dance anni '70/'80/'90, ma nel contempo risultando avvincente e per nulla scontato.

14) Billie Eilish - “Your power”

Il principale singolo di “Happier than ever” è tutt'altro che felice, ma conferma la maturità della coppia che Billie forma col fratello co-autore Finneas: un brano intenso, dal testo impegnativo sulle varie forme degli abusi del potere.

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13) Billy Idol - “Bitter taste”

In un'annata molto rock, fa davvero piacere ritrovare nonno Billy Idol più in forma che mai, con una voce ancora più graspy e tante cose ancora da raccontare: “There's nothing I can do to change it now/But if I cut myself open, baby/You can read all my scars/read all my scars”.

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12) The Weeknd - “Take my breath”

Con il suo inconfondibile synth-pop da discoteca, il brano anticipa il quinto album in studio dell'artista canadese. Come sempre, ci sono abbondanti rimandi alla miglior tradizione della musica dance, con una produzione che non sfigurerebbe accanto ad “I feel love” di Donna Summer.

11) Swedish House Mafia feat. The Weeknd - “Moth to a flame”

Per lanciare il suo terzo album in studio, il supergruppo svedese si avvale della prestigiosa collaborazione con The Weeknd. La sua voce è certamente la più adatta a valorizzare un brano che sembra davvero farina del suo sacco, al punto che l'unico rischio è quello che alla fine oscuri i suoi veri autori. O, in altre parole, che questi si siano avvicinati un po' troppo alla luce, proprio come la falena attirata dalla fiamma.

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10) The Killers - “Quiet town”

“Ogni due o tre anni il treno uccide qualcuno”. Il parlato all'inizio del brano è una caratteristica che accomuna tutte le tracce di “Pressure machine”, un album nel quale la band di Brandon Flowers racconta episodi di vita vissuta, abbracciando uno stile alla Bruce Springsteen, da tempo uno dei loro modelli di riferimento.

9) Coldplay - “Higher power”

Il primo singolo estratto da “Music of the spheres” è anche la traccia più riuscita di un disco che ha fatto alzare qualche sopracciglio. Pur eccezionali con le loro famose ballate, Chris Martin e compagni hanno ormai un distintivo marchio di fabbrica nella contagiosa positività che deriva dai loro brani uptempo: “I'm happy I'm alive at the same time as you”.

8) Johnny Marr - “Spirit, power and soul”

Ormai da tempo l'ex chitarrista degli Smiths vive una seconda giovinezza, nella quale una straordinaria creatività gli permette di non rimpiangere affatto la coabitazione con Morrissey. Indiscusso guitar hero del rock n'roll, rispolvera con grande efficacia il suo amore per l'elettronica, che già aveva prodotto un neoclassico come “Armatopia” (2019).

7) Rag'n'Bone Man – “All you ever wanted”

Lanciato a gennaio, ha anticipato l'uscita di “Life of misadventure”, secondo album del cantautore britannico. Il testo rievoca alcuni scenari della sua infanzia tra Londra e Brighton, con uno sfondo di nostalgia che ammanta lo stile di puro rock e la sua voce caldissima.

6) The Stranglers - “This song”

Un nome, una garanzia. Quello della storica band post-punk britannica inglese, ma anche quello di Stuart “Psycho” Pearce, ex giocatore e oggi allenatore, nonché superfan degli Strangolatori, che con una geniale scelta di marketing è stato arruolato come interprete del video. E, a occhio, sembra pronto per irrompere nel mondo del cinema come già ha fatto da tempo Vinnie Jones.

5) Tears For Fears - “The tipping point”

La canzone è la title-track di un album più volte annunciato e rinviato, per motivi fin troppo intuibili. D'altra parte, se il livello di qualità dell'intero disco è questo, sarà valsa la pena di aspettare per godersi uno dei più brillanti ritorni dell'anno.

4) The War on Drugs feat. Lucius - “I d0n't live here anymore”

Un gioiello per gli amanti del rock FM, che non mancheranno di cogliere sonorità in stile Def Leppard, ma anche quello che sembra un omaggio a Don Henley e alla sua “Boys of Summer” negli accordi iniziali. Arricchisce il menù il featuring dei Lucius, altra gemma dell'universo indie americano.

3) John Mellencamp & Bruce Springsteen - “Wasted days”

Il duetto con il Boss anticipa il prossimo album del “Puma”, anche se il tema della canzone è decisamente amaro. Passati per entrambi i 70 anni, si guarda alla strada che rimane da percorrere: “Giorni sprecati, guardiamo le nostre vite svanire in altri giorni sprecati. Quanti minuti ci restano? Quando dolore è rimasto da scalare? La fine è vicina, è quasi qui”.

2) Eddie Vedder - “Long way”

Un anticipo decisamente molto gustoso di “Earthling”, nuovo album solista a dieci anni dal precedente. Sono invece molto care ai fan di Tom Petty le sonorità del primo singolo, non a caso realizzato con una band che annovera il tastierista degli Heartbreakers Benmont Tench, oltre a Andrew Watt (Ozzy Osbourne), Chad Smith e Josh Klinghoffer (entrambi Red Hot Chili Peppers).

 

 

1) Chvurches feat. Robert Smith - “How not to drown”

La voce mielosa di Lauren Mayberry si incrocia al meglio con quella del suo idolo Robert Smith per un brano che sarebbe stato alla grande anche nel repertorio dei mitici Cure: l'affogamento che si cerca di evitare non va letto in senso letterale, ma rimanda alla forte depressione che Martin Doherty ha attraversato prima di realizzare la demo, mentre il testo finale rispecchia “l'unico momento nel quale ho pensato di lasciare la band”, come ha spiegato Lauren.

 

 

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