Aiea: "Scomparse 2,5 tonnellate di uranio in Libia". Nuovo allarme nucleare
"Non erano più presenti dove erano stati dichiarati dalle autorità", ha scritto il direttore generale Rafael Grossi. Svuotati 10 container
Libia, svuotati 10 container pieni di uranio. Materiale atomico
La guerra in Ucraina continua senza sosta e la tensione tra Stati Uniti e Russia è ulteriormente aumentata dopo l'episodio del drone abbattuto da un jet di Mosca in territorio internazionale. Putin non sembra avere nessuna intenzione di fare un passo indietro e la Nato prosegue a ribadire il suo sostegno a Kiev e si prepara all'invio di nuove armi. Ora dalla Libia arriva un nuovo allarme, destinato a far aumentare ulteriormente la tensione. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha denunciato la scomparsa di circa 2,5 tonnellate di uranio naturale da un sito in Libia, secondo una dichiarazione inviata all'AFP.
Durante la visita di martedì, gli ispettori dell'organismo delle Nazioni Unite hanno "scoperto che 10 container con circa 2,5 tonnellate di uranio naturale sotto forma di concentrato di uranio ("yellow cake") non erano presenti dove erano stati dichiarati dalle autorità", ha scritto il direttore generale Rafael Grossi in un rapporto agli Stati membri. L'Aiea ha dichiarato che condurrà "ulteriori" verifiche per "chiarire le circostanze della scomparsa di questo materiale nucleare e la sua attuale ubicazione". Non sono stati forniti dettagli sul sito in questione.