Iran, esplosioni alla tomba di Soleimani. Ucciso il n.2 di Hamas

Disordini nei territori palestinesi dopo l'uccisione di uno dei capi di Hamas. L'Iran: il terrorismo di Israele minaccia la sicurezza della regione

di Redazione
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Oltre 100 morti nell'attentato al cimitero di Soleimani, l'Iran accusa Israele

È di almeno 103 morti e 141 feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche, il bilancio di due esplosioni che hanno scosso il 'Cimitero dei Martiri' a Kerman, nel centro dell'Iran, dove sono inumate le spoglie del generale Qasem Soleimani, il capo storico dei Guardie della Rivoluzione ucciso dagli americani nei pressi dell'aeroporto di Baghdad il 3 gennaio di quattro anni fa. Migliaia di persone si erano radunate nel cimitero di Kerman per commemorare la ricorrenza e rendere omaggio al generale, riferisce l'agenzia Mehr.

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Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha espresso condanna per i due attentati e ha parlato di evento "codardo" e "atroce", assicurando che i servizi di sicurezza iraniani "identificheranno e puniranno presto gli autori". "Senza dubbio, gli autori e i responsabili di questa azione codarda saranno presto identificati dalle potenti forze di sicurezza e ritenuti responsabili del loro atto atroce. I nemici della nazione devono sapere che tali azioni non possono indebolire la volontà d'acciaio del popolo iraniano nella difesa dei suoi ideali islamici", ha affermato Raisi, che domani è atteso ad Ankara per incontrare l'omologo turco Erdogan. La situazione nella città di Kerman è ora sotto controllo, ha affermato il ministro dell'Interno iraniano, Ahmad Vahidi. "La popolazione non deve temere", ha detto il ministro secondo quanto riferisce l'agenzia Mehr, aggiungendo che "i nemici sbagliano se pensano di minare la determinazione della nazione iraniana" con simili azioni, e che la reazione sarà "una dura risposta" degli apparati militari e di sicurezza "nel più breve tempo possibile". Per domani le autorità hanno dichiarato il lutto nazionale.

Guerra Israele-Palestina, ucciso il n.2 di Hamas. L'Egitto congela la mediazione

Un drone israeliano ha colpito un ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut uccidendo sei persone, tra cui un il numero 2 di Hamas: il vice capo del cosiddetto Politburo dell'ala politica dell'organizzazione palestinese, Saleh al-Arouri. Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha denunciato come "un crimine" l'attacco israeliano. In un comunicato ha affermato che "questo nuovo crimine israeliano mira a trascinare il Libano in una nuova fase di confronto" con Israele. Gli scontri tra l'esercito israeliano e gli Hezbollah libanesi, alleati di Hamas, erano finora limitati alle zone di confine nel sud del Libano

L'Egitto ha congelato il suo ruolo di mediatore con le fazioni palestinesi per cercare una soluzione alla guerra nella Striscia di Gaza, dopo l'assassinio del numero due di Hamas. Lo riferiscono fonti palestinesi ed egiziane. Sempre secondo le fonti, anche i movimenti Hamas e Jihad islamica avrebbero informato il Cairo della sospensione dei negoziati con Israele per un cessate il fuoco. Finora l'Egitto non ha comunicato formalmente questo passo. 

In Cisgiordania "sciopero generale" per uccisione del n.2 di Hamas

Negozi, scuole e istituzioni chiuse in Cisgiordania oggi dove i palestinesi hanno convocato uno sciopero generale per "piangere la morte di Saleh al-Arouri". Come riporta Al-Jazeera, i palestinesi "non hanno dubbi su chi abbia ucciso al-Arouri e che si sia trattato di un assassinio". Israele non ha rivendicato l'azione ufficialmente. Al-Arouri era originario della Cisgiordania e la gente, riporta Al-Jazeera, pensa che Israele lo abbia assassinato "per mostrare una vittoria al suo popolo mentre non può garantire una vittoria nella Striscia di Gaza". La casa di al-Arouri ad Arura era stata fatta saltare in aria dalle forze israeliane già a fine ottobre.
Hezbollah, il gruppo libanese pro-iraniano alleato di Hamas, ha assicurato che l'"assassinio" di al-Arouri "non resterà impunito". "Il crimine dell'assassinio di Saleh al-Arouri nel cuore della periferia sud di Beirut è una grave aggressione contro il Libano e non resterà senza risposta o impunito", si legge in un comunicato di Hezbollah, che da tre mesi lancia ogni giorno attacchi contro Israele dal sud del Libano.