Berlusconi e quel rapporto con Putin. Dall'Ucraina: "Liquidato un rivale"

Non solo energia e coinvolgimento di Mosca nella Nato, ma anche la visita in Crimea nel 2015. Da allora Silvio è diventato un nemico per i nazionalisti ucraini

di Redazione Esteri
Silvio Berlusconi e Vladimir Putin
Esteri

Il rapporto Berlusconi-Putin e la reazione choc del sito ucraino alla morte dell'ex premier

Che Sivio Berlusconi considerasse Vladimir Putin un "vero amico" non v'è dubbio. Così come non v'è dubbio che fosse lo stesso per Putin, come ricordato dallo stesso presidente russo subito dopo la morte dell'ex premier italiano. Un rapporto che ha creato qualche problema al governo Meloni nel recente passato, soprattutto per alcune dichiarazioni sulla guerra in Ucraina. E che ha portato Berlusconi a diventare un nemico per alcuni a Kiev.

Nonostante questo, fa impressione la foto di Berlusconi con la sovrascritta in cirillico "liquidato", comparsa nelle pagine di Myrotvoretz, il sito considerato vicino ai servizi dell'Ucraina che aggiorna una lista di proscrizione, nella quale vengono resi pubblici i nomi e i dati di politici, giornalisti e personaggi pubblici di tutto il mondo, considerati nemici di Kiev, per il presunto appoggio a Putin.

Ora spunta la scritta rossa 'liquidato' sulla foto di Berlusconi, che finì nel mirino dei nazionalisti per la sua trasferta in Crimea nel 2015 assieme a Putin, una visita che venne vista come una legittimazione di fatto dell'occupazione russa, in seguito al quale fu dichiarato persona indesiderata a Kiev. Berlusconi è stato infatti il primo (e unico) ex capo di governo occidentale a recarsi in Crimea per un incontro con Putin. Un gesto che Mosca ha pubblicizzato come il riconoscimento della violazione della legalità internazionale da parte della Russia.

Nelle liste finirono anche Marc Innaro, già corrispondente Rai da Mosca, accusato di essere 'partecipante all’operazione speciale informativa della Russia contro l’Ucraina'. Sul sito Myrotvorets comparve anche la scheda del fotoreporter Andrea Rocchelli, ucciso in Donbass nel maggio del 2014: anche nel suo caso comparve la scritta rossa liquidato.

Nel tempo a trovare posto tra i proscritti anche tanti italiani, a partire da politici come lo stesso Berlusconi e Matteo Salvini, ma anche cantanti come Pupo e Al Bano, attaccati per le simpatie filo Putin. Il sito, sin dalla guerra di Donbass del 2014, ha provveduto a indicare i nemici del paese guidato da Zelensky, accusati di "propaganda russa".

Berlusconi e Putin tra energia, Nato e geopolitica

Come l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, Berlusconi ha coltivato strette relazioni con Mosca durante i primi anni di Putin al Cremlino, dal 2000 in poiSia Berlusconi che Schroeder sono diventati amici personali del leader russo e sono stati criticati in Occidente per essere rimasti al suo fianco anche dopo la presa della Crimea da parte della Russia nel 2014.

Fino a un certo punto, questo rapporto era visto come un plus importante, in grado di garantire stretti e favorevoli rapporti con Mosca sul fronte energetico, ma anche di avvicinare la Russia all'occidente. Fiore all'occhiello in tal senso il G8 di Pratica di Mare con la firma di alcuni accordi tra Mosca e la Nato. La visione di Berlusconi è stata però poi superata dagli eventi, già dal 2014 con l'azione russa in Crimea. E ovviamente soprattutto dopo l'invasione del febbraio 2022.

Secondo Berlusconi, i due si erano scambiati regali di compleanno nel 2022 (Berlusconi ha compiuto 86 anni il 29 settembre, Putin 70 il 7 ottobre). "Per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima", si sente Berlusconi dire nel clip audio. "Ho risposto con bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce". E aggiunge: "Sono stato uno dei suoi primi cinque veri amici".

Lui era probabilmente sincero, Putin non è dato saperlo. Ma di certo la sua visione di coinvolgimento russo per evitare l'abbraccio di Mosca con la Cina non era apprezzato da qualcuno in Ucraina.

 

Tags:
berlusconiputin