Bielorussia, giallo sulla morte del ministro. Kiev: "Avvelenato da Mosca"

Mistero sulla morte del ministro degli Esteri Vladimir Makei. Era tra i promotori di un riavvicinamento con l'occidente

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Mistero sulla morte del ministro degli Esteri di Minsk. Da Kiev: "Avvelenato"

"Il ministro degli Esteri bielorusso Vladimir Makei è morto improvvisamente". Lo ha riferito la locale agenzia di stampa di Stato BelTA. Makei aveva 64 anni. Makei nei giorni scorsi aveva partecipato a una riunione dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto) a Erevan e aveva in programma un incontro con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, lunedì prossimo.    

Prima che scoppiassero in Bielorussia le proteste anti-regime nel 2020, il capo della diplomazia era stato tra i promotori di un miglioramento delle relazioni con l'Occidente e aveva criticato la Russia. Una posizione che aveva rivisto alla luce delle manifestazioni di piazza, da lui considerate ispirate da 'agenti occidentali'. Da Mosca sono arrivate le condoglianze della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che si è detta "scioccata" dalla notizia della morte. 

La vicenda ha subito attratto diverse teorie del complotto. Secondo Kiev ci sarebbe la mano di Mosca. D'altronde, come spiega La Stampa, "in questi nove mesi di guerra il regime di Lukashenko è stato accusato di permettere alle truppe russe di sparare contro l’Ucraina dal territorio bielorusso con missili e droni. Non solo, è sempre dalla Bielorussia che a febbraio i militari del Cremlino hanno invaso l’Ucraina da Nord".

Riporta la Stampa: "«Ci sono voci secondo cui potrebbe essere stato avvelenato», ha dichiarato il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko, senza fornire alcuna prova. Secondo lui, «Makei era considerato un possibile successore di Lukashenko» ed «era uno dei pochi a non essere sotto l'influenza russa»".

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