Brasile, Lula torna presidente. Bolsonaro non ci sta: rischio riconteggio

Terzo mandato per l'ex sindacalista. Vittoria al ballottaggio per un soffio: finisce 50,9% a 49,1%. La sua promessa: "Amazonia viva, il pianeta ne ha bisogno"

Esteri

Brasile, Lula presidente per la terza volta: "Resurrezione e unità"

Lula torna ad essere il presidente del Brasile, vittoria al ballottaggio di un soffio contro Bolsonaro e storico terzo mandato conquistato. Il successo è arrivato con uno scarto di appena 2 milioni di voti circa. Lula ha vinto con il 50,9% delle preferenze (60.345.999 voti), Bolsonaro si è fermato al 49,1% (58.206.354 voti) Un soffio, dopo una battaglia elettorale aspra che ha chiesto anche l'intervento dell'Alta Corte. Dopo il cancro, dopo il carcere (nel 2017 condannato, nel 2019 fuori), dopo due mandati (dal 2003 al 2011), Luiz Inácio Lula da Silva, 77 anni, centra un traguardo storico, la terza elezione a presidente del Brasile. Una "resurrezione", con una promessa, l'unità del paese. L'ex sindacalista, l'uomo che ha puntato tutto, nelle sue presidenze precedenti, sulla lotta alle disparità sociali, dal primo gennaio 2023 governerà su 215 milioni di brasiliani.

Il presidente in carica, Javier Bolsonaro, non ha ancora ammesso la sconfitta al ballottaggio, e, come sottolineano media brasiliani, si è isolato nel palazzo presidenziale di Brasilia non rispondendo neanche ai suoi alleati politici. Neppure i suoi social, curati dal figlio Eduardo, riportano reazioni. La Corte Suprema Elettorale ha intanto dichiarato Lula come prossimo presidente, in carica a partire dal primo gennaio prossimo. "Finora, Bolsonaro non mi ha chiamato per riconoscere il mio vittoria, e non so se chiamerà o se riconoscerà la mia vittoria", ha detto Lula a decine di migliaia di persone e che festeggiano la sua vittoria sull'avenida Paulista di San Paolo. Bolsonaro l'anno scorso aveva detto apertamente di poter rifiutare di accettare i risultati del voto, ritenendo che il sistema di voto elettronico era vulnerabile alle frodi. Il timore, dunque, è in un ricorso.

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