Calciatori, mondiali, Expo. L'Arabia si compra tutto, grazie anche a Macron
Da Cristiano Ronaldo a Benzema, dal campionato del mondo del 2030 all'Esposizione Universale dello stesso anno (con beffa per l'Italia): Riad vuole tutto
L'Arabia Saudita di Bin Salman vuole prendersi tutto. E Parigi la aiuta
Squadre di calcio, grandi giocatori, i Mondiali del 2030. E ora anche l'Expo 2030, con beffa per l'Italia incorporata. E con l'aiuto di Emmanuel Macron, peraltro. L'Arabia Saudita si sta comprando tutto. Tutto è cominciato con Cristiano Ronaldo, ma sta proseguendo a ritmo a dir poco sostenuto sul fronte calcistico. Giocatori giovani e meno giovani si fanno convincere dai petroldollari di Riad e si trasferiscono in un campionato sin qui completamente fuori dai radar.
Karim Benzema, Ruben Neves, Kalidou Koulibaly... e la lista continua e continuerà. I sauditi stanno facendo razzia di campioni in Europa. Sul piano sportivo, racconta però la Gazzetta dello Sport, la situazione è "grottesca: quattro squadre della massima serie hanno un unico proprietario con quote identiche del 75 per cento. Si tratta di Pif, acronimo che sta per Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Tre di queste quattro società hanno chiuso il campionato 2022-23 ai primi tre posti della classifica, in quest’ordine: Al-Ittihad (squadra campione); Al-Nassr; Al-Hilal. La quarta, l’Al-Ahli, è stata promossa dalla Serie B locale".
Pif è il fondo della famiglia reale saudita ed è gestito da Yasir Al-Rumayyan, 53enne uomo di fiducia del principe ereditario Mohammed Bin Salman, destinato a diventare il sovrano del Paese. 650 miliardi di dollari di asset, tra cui c'è anche il Newcastle, società inglese di Premier League che ha conquistato quest'anno la qualificazione in Champions League a distanza di 20 anni dall'ultima volta.
Anche l'organizzazione dei Mondiali del 2030 dovrebbe essere un affare arabo. Una risposta al vicino del Qatar e un segnale di forza. Ma Bin Salman si sta muovendo con convinzione per conquistare anche l'organizzazione dell'Expo 2030, su cui punta l'Italia con la candidatura di Roma. La Francia ha scatenato il malumore di tutta Europa sostenendo l'Arabia Saudita piuttosto che la vicina Italia per ospitare la sfarzosa Esposizione Universale del 2030, mentre Macron spinge per incrementare i legami commerciali e diplomatici con il più grande esportatore di petrolio del mondo.
Il sostegno del presidente francese alla candidatura del principe ereditario ha irritato Roma e sollevato le preoccupazioni delle ONG che si battono contro le violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita, sulla scia della brutale uccisione del giornalista Jamal Khashoggi nel 2018 - che sarebbe stata ordinata dallo stesso MBS. La mossa di Macron sta ora sollevando preoccupazioni anche in altri Paesi dell'UE.
Oltre all'Italia e all'Arabia Saudita, si sono candidate anche l'Ucraina e la Corea del Sud (anche se la candidatura dell'Ucraina è stata esclusa a causa dell'invasione). Con Kiev fuori dai giochi, negli ultimi giorni i leader dei tre offerenti rimanenti si sono intrattenuti nella capitale francese. Bin Salman ha incontrato Macron all'Eliseo la scorsa settimana, seguito dal presidente coreano Yoon Suk Yeol e dal primo ministro italiano Giorgia Meloni.
Mostrando il loro soft power, i tre leader e i loro collaboratori hanno anche ospitato sontuosi eventi destinati a corteggiare i delegati del BIE e i funzionari del governo francese. Ma, sottolinea Politico, mentre il ministro della Cultura francese Rima Abdul-Malak ha partecipato al ricevimento saudita, nessun funzionario del governo francese è stato avvistato al ricevimento romano presso l'ambasciata italiana. Al ricevimento italiano, invece, hanno partecipato i rappresentanti della città di Parigi, che sostiene la candidatura di Roma in una situazione di divisione con il governo.
L'Arabia Saudita ha ospitato un evento di massa al Grand Palais Éphémère, un'enorme e moderna struttura vicino alla Torre Eiffel, con macarons di marca, mocktails e spettacoli cerimoniali di danza con le spade, oltre all'imponente corteo di Bin Salman, deciso a prendersi ciò che vuole.