Chi è Francesca Mannocchi, la coraggiosa inviata di La7 in Ucraina

La carriera, la vita privata, i premi ricevuti... e purtroppo anche le sue vicissitudini di salute

Esteri
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La testimone diretta della guerra Russia-Ucraina

Francesca Mannocchi è la coraggiosa inviata che ogni giorno ci racconta la guerra in Ucraina, collegandosi in diretta con La 7 per gli speciali di Enrico Mentana e le altre trasmissioni di approfondimento della rete di Urbano Cairo. Ma chi è questa brava giornalista e cosa ha fatto prima di questa esperienza sul terreno del conflitto?

Una carriera ricca di riconoscimenti

Classe 1981, è laureata in Storia del cinema e nel corso della sua carriera ha collaborato con testate molto importanti quali L’Espresso, Internazionale, Rai3, SkyTg24, La7, Al Jazeera English, The Guardian e The Observer. Da sempre si occupa di guerra e migrazioni, con una particolare attenzione ai Paesi arabi e alla Turchia. Nel 2015 ha vinto il Premio Franco Giustolisi “Giustizia e Verità” per l’inchiesta realizzata per LA7 sul traffico di migranti e sulle carceri libiche. Nel 2016 ha vinto il Premiolino e nel 2021 il Premio Ischia internazionale di giornalismo. Nel 2019 ha vinto il Premio Estense per il libro “Io Khaled vendo uomini e sono innocente, con cui ha vinto il Premio Estense”.

Chi è il suo compagno di vita

Nel 2018 il documentario diretto con il fotografo Alessio Romenzi “Isis, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul”, sui figli dei combattenti dell’ISIS, è stato presentato alla 75esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Alessio Romenzi è anche il suo compagno e ha una storia particolare: ex operaio siderurgico alla Thyssen-Krupp di Terni, si è trasferito a Gerusalemme, diventando uno dei principali fotografi di guerra al mondo: ha vinto anche il World Press Photo del 2013 per le sue immagini in Siria.

La battaglia contro la malattia

Francesca Mannocchi, madre di un bambino di nome Pietro, nel 2019 ha pubblicato il libro “Porti ciascuno la sua colpa”, seguito nel 2021 da “Bianco è il colore del danno”, nel quale racconta la sua esperienza con la sclerosi multipla, malattia che le è stata diagnosticata all’età di 39 anni: “Mi tocco la gamba. Non la sento. Mi tocco il piede. Non lo sento. Mi tocco il braccio, l’ascella, il polso, ogni dito della mano destra e non sento niente. La mia vita con la sclerosi multipla è cominciata così, senza che lo sapessi, in una stanza laccata bianca che avevo chiamato Gemma”.
 

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