Cina, Xi rafforza il controllo sull'economia. Per lo yuan espansione globale
Al via le "due sessioni": terzo mandato per il presidente e più Partito nell'economia. Nel frattempo prosegue l'internazionalizzazione della moneta cinese
Al via la sessione annuale del "parlamento" cinese: terza nomina per Xi Jinping e più controllo dell'economia
È tutto pronto per l’inizio delle “due sessioni”: questo weekend si riuniranno a Pechino la Conferenza politica consultiva del popolo cinese (Cppcc) e l’Assemblea nazionale del popolo (Npc), il parlamento della Repubblica popolare composto da circa 3000 membri. La sessione del Npc dovrebbe svelare il più grande rimpasto di governo degli ultimi 10 anni. Oltre alla conferma di Xi Jinping a presidente per un terzo mandato, ci si aspetta la nomina a premier di Li Qiang e di altri fedelissimi di Xi nelle più alte posizioni economiche (fonti Reuters parlano di He Lifeng vicepremier e di Zhu Hexin come governatore della Banca centrale).
Xi, che è anche segretario generale del Pcc, ha preannunciato una riorganizzazione “intensa” delle entità statali e di Partito. Una condizione che, secondo gli esperti, dovrebbe approfondire il controllo del partito all’interno degli organi statali. Ci si aspetta una maggiore presa sulle politiche economiche, col ritorno di una commissione centrale per le politiche finanziarie che era stata abolita nel 2023. I privati potrebbero dunque finire ancora di più sotto la gestione del Partito e dello Stato.
Insieme a proposte politiche e legislative, verranno poi annunciati i bilanci del governo centrale e di quelli locali, il budget per le spese militari e la previsione di crescita economica per il 2023, che secondo fonti Reuters potrebbe oscillare tra il 5% e il 6%. In tal caso si tratterebbe di un obiettivo ambizioso, in grado di mettere alla prova la nuova leadership economica guidata (molto probabilmente) da Li Qiang. Nel 2022 il PIL cinese è cresciuto del 3% invece che del 5,5% previsto.
L'internazionalizzazione della moneta cinese prosegue a pieno ritmo
Nel frattempo, lo yuan cinese prosegue il suo percorso di internazionalizzazione. Un tema presente oggi sulla prima pagina de Il Sole 24 Ore. Nel 2022 la valuta cinese ha guadagnato terreno a livello internazionale ed è destinata ad aumentare quest’anno. L’Indice di globalizzazione del renminbi della società finanziaria londinese Standard Chartered Bank ha registrato nello scorso anno un balzo del 26,6%, il maggiore incremento annuale dal 2018.
L’indice mostra l’utilizzo della valuta cinese sia a livello transfrontaliero che nei mercati offshore. Tra le principali ragioni, ha spiegato un articolo di fine gennaio di Nikkei, la ripresa dell’economia cinese e il lancio di programmi come la negoziazione di azioni denominate in yuan a Hong Kong. Pechino sta compiendo sforzi importanti nella internazionalizzazione del renminbi: lo scorso anno lo yuan è salito al quinto posto delle valute più scambiate al mondo, dall’ottava posizione del 2019. Rispetto al 2021, inoltre, l’emissione di obbligazioni denominate in yuan all’estero è quasi triplicata.