Cosa sono i crimini di guerra? Dopo il massacro di Bucha, cosa rischia Putin?

Non è vero che "in guerra tutto è lecito”: esiste un diritto bellico con delle leggi da rispettare. Ecco quali sono

Un'immagine del massacro di Bucha (IPA)
Esteri
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Cosa sono i crimini di guerra? Cosa rischia Putin?

Dopo il massacro di Bucha, da più parte di parla di Putin come di un criminale di guerra e se ne chiede l’accusa formale. Ma che cosa sono i crimini di guerra? Partiamo dal fatto che non è vero che, come dice un famoso proverbio, “in guerra tutto è lecito”: esiste un diritto bellico con delle leggi da rispettare. Chi non lo fa commette un crimine di guerra. Quali sono queste leggi? Ad esempio non si può sparare a un soldato che espone la bandiera bianca in segno di resa, ma non si può nemmeno usare il vessillo in modo truffaldino. Allo stesso modo sono protetti i simboli della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, organizzazioni di soccorso medico internazionale, nonché il maltrattamento dei prigionieri di guerra e dei civili (fattispecie prevista dalle convenzioni di Ginevra), nonché ogni atto contrario alla dignità umana, tutelata dal diritto internazionale umanitario.

Che differenza c’è tra crimini di guerra e crimini contro l’umanità?

I crimini di guerra, in quanto violazioni del diritto bellico, sono definiti dall’articolo 8 dello Statuto della Corte penale internazionale. L’articolo 7 invece disciplina i crimini contro l’umanità, ovvero atti compiuti contro la popolazione civile, quali stermini di massa, torture e deportazioni.

Chi stabilisce quando si tratta di un crimine di guerra?

Le varie convenzioni di Ginevra hanno partorito le prime regole già nella seconda metà dell’Ottocento, sulla scia di un percorso culturale che da sempre ha visto nel rispetto del nemico sconfitto e/o fatto prigioniero un elemento distintivo della civiltà. Tuttavia, la ferocia che ha caratterizzato il Novecento – e in particolare le due guerre mondiali – ha portato ad orrori come l’Olocausto, l’uso di armi chimiche e la sempre più diffusa “arma dello stupro” come ulteriore fonte di umiliazione e sofferenza per le popolazioni nemiche. Dopo diverse trattative, nel 1998 è stato approvato a Roma lo Statuto della Corte Penale Internazionale. Il tribunale di competenza è la Corte penale internazionale dell'Aia, da non confondere con la Corte internazionale di giustizia dell'Onu (che ha sede anch'essa all'Aia), che però è un organo a sé e giudica l'operato delle nazioni, mentre la Corte penale giudica i singoli individui.

Putin rischia davvero l'ergastolo?

La Corte penale internazionale già lo scorso 4 marzo ha aperto un'indagine per verificare se la Russia abbia compiuto dei crimini di guerra nell'invasione dell’Ucraina. Karim Khan, uno dei giudici istruttori della Corte, ha detto: “C'è una base ragionevole per ritenere che crimini di guerra o contro l'umanità siano stati commessi durante l'invasione russa dell'Ucraina e per aprire un'indagine”. Il 30 marzo l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha aggiunto di aver raccolto “credibili asserzioni” riguardo ad attacchi non convenzionali nei confronti di scuole, ospedali ed abitazioni civili. Il 3 aprile, dopo il massacro di Bucha, l’ex procuratrice capo della Corte penale internazionale, Carla Del Ponte, ha chiesto di emettere rapidamente un mandato d'arresto nei confronti di Putin.

Che cosa è successo a Srebrenica?

Il massacro di Bucha è stato paragonato da molti a quello di Srebrenica, che ha caratterizzato una delle pagine più sanguinose della guerra dei Balcani. Tra l'11 e il 12 luglio 1995 nella città della Bosnia circa 8.000 musulmani bosniaci furono sterminati dai soldati serbi, che poi cercarono di nascondere le prove di queste esecuzioni sommarie. Le successive sentenze della Corte internazionale di giustizia e del Tribunale penale internazionale hanno però stabilito che si trattò di un genocidio, per il quale sono stati condannati il leader serbo Radovan Karadzic e il comandante Ratko Mladic.

Quali sono stati gli altri principali crimini di guerra della storia?

Il periodo più “nero” è stato quello della Seconda guerra mondiale, per la quale ci sono state condanne ai danni della Germania, ma anche del Giappone, degli USA, dell’Unione Sovietica e anche dell’Italia. Per quanto riguarda il nostro Paese, altri crimini sono stati riconosciuti anche nel periodo coloniale: deportazioni, rappresaglie ed esecuzioni sommarie in Libia, ma anche utilizzo di armi chimiche e repressione dei civili in Etiopia. Altri crimini di guerra particolarmente efferati sono stati riconosciuti giudiziariamente anche in occasione delle guerre nell’ex Jugoslavia, nella Sierra Leone e in Ruanda.

 

 

 

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