Donald Trump respinge tutte le accuse : "Abuso di potere malvagio e atroce"
L'ex presidente degli Stati Uniti è incriminato a Miami per aver violato le norme sulla sicurezza nazionale
Donald Trump incriminato a Miami per aver violato le norme sulla sicurezza nazionale. L'accusa: "Abbiamo un paese corrotto"
Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti d'America, si è dichiarato "non colpevole di tutti i reati che gli sono stati contestati". Attraverso i suoi avvocati ha ribadito quindi la sua innocenza. Va ricordato che i capi d'accusa dalla corte federali di Miami, Florida, dove l'ex presidente degli Stati Uniti si è presentato, sono 37.
Trentuno sono legati all'aver portato via dalla Casa Bianca documenti che andavano consegnati ai National Archives, gli Archivi di Stato; cinque riguardano il tentativo di ostacolare la giustizia e trattenere documenti "riservati" e due sono relativi a false dichiarazioni rese alla Fbi dallo stesso Trump e dal suo aiutante, Walt Nauta. "Abbiamo un governo fuori controllo" e "abbiamo un Paese che è corrotto", ha detto Trump dopo essere uscito dalla corte federale. Trump si è fermato in un ristorante cubano, lungo la strada verso il suo resort, e ha salutato i suoi sostenitori, intrattenendosi con loro. A un certo punto hanno cantato "happy birthday to you", visto che l'ex presidente compirà domani 77 anni.
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"Ingerenza elettorale, Biden è corrotto"
L'ex presidente degli Stati Uniti ha definito "malvagio e atroce abuso di potere" la sua incriminazione e ha poi definito "corrotto" il suo successore, il democratico Joe Biden. "È un'ingerenza elettorale", ha affermato davanti ai suoi sostenitori nel campo da golf a Bedminster, New Jersey. In una lettera ai sostenitori ha quindi avviato una raccolta di fondi: "Amico, informazioni riportano che potrei ricevere una condanna massima di 400 anni di prigione nonostante sia un uomo totalmente e completamente innocente".
Trump ha accusato Biden di attaccare "il suo principale avversario politico" in vista delle presidenziali del prossimo anno. "Io non mi sento al di sopra della legge, sono l'unico che la rispetta", ha aggiunto, accusando invece Biden di avere "centinaia di documenti classificati", eppure "niente è successo al corrotto Joe". Il magnate ha quindi promesso la nomina di un procuratore speciale per perseguire l'attuale inquilino della Casa Bianca e la sua "intera famiglia criminale".
L'incriminazione
Trump "ha violato la sicurezza nazionale" degli Stati Uniti d'America. Questa la tesi del procuratore speciale Jake Smith nel corso di un breve intervento, durato appena due minuti e mezzo, in cui ha confermato ufficialmente che l'ex presidente è incriminato per aver violato le norme sulla sicurezza nazionale e per aver preso parte a un tentativo per "ostacolare la giustizia", cioè le ricerche dei documenti da parte del dipartimento della Giustizia e dell'Fbi. In quel "ha violato la sicurezza nazionale" c'è tutto il peso delle accuse mosse al tycoon.
Tra i file con informazioni sensibili c'erano documenti riguardanti i programmi nucleari Usa; dossier su potenziali rappresaglie di Washington e dei suoi alleati davanti a attacchi militari e descrizioni dettagliate delle vulnerabilità degli Usa e dei suoi alleati. Documenti delicati che Trump aveva affastellato in luoghi incongrui. Alcuni fascicoli, racchiusi in scatole bianche da archivio, sono stati trovati nella White and Golden Ballroom, una delle sale scintillanti di Mar-a-Lago, dove si tenevano feste di matrimonio.
I supporter del tycoon
Centinaia di sostenitori di Donald Trump si sono radunati nell'area vicino alla corte federale di Miami dove l'ex presidente si è consegnato alle autorità e dove il giudice gli ha letto i trentasette capi di imputazione per cui è stato incriminato. Molti hanno indossato il cappellino rosso con scritto "Make America Great Again" e sventolato bandiere degli Stati Uniti o con il nome "Trump".
"Le persone che hanno in carico il nostro Paese non amano l'America, odiano Donald Trump". Lo ha detto l'avvocata Alina Habba, ora portavoce dell'ex presidente degli Stati Uniti, in una dichiarazione fuori dalla corte federale di Miami. Habba ha fatto riferimento ai procuratori di New York, Miami, Washington e di Atlanta, Georgia, che hanno avviato indagini su Trump.